giovedì 21 novembre 2013

Nurse With Wound vol. 32 (Nine Days' Wonder/Nosferatu/Nu Creative Methods/Oktober/John Lennon & Yoko Ono/Opération Rhino)

NWW vol. 32. John Lennon & Yoko Ono

190. Nine Days’ Wonder (Germania) - Nine Days’ Wonder (1971). Piccolo capolavoro che schizza, mercuriale, fra progressive colto (Henry Cow, Soft Machine, Jethro Tull), accensioni rock e tonalità acustiche più rilassate. Inclassificabile. Grande John Earle, ma una menzione va alla sezione ritmica che bracca sassofono e flauto senza tregua imprimendo un ritmo impetuoso, seppur controllato, all’intera vicenda. Da sentire, ovvio. Rolf Henning, chitarra, tastiere; John Earle, voce, chitarra, flauto, sassofono; Karl Mutschlechner, basso; Walter Seyffer, voce, batteria, percussioni; Martin Roscoe, batteria.

191. Nosferatu (Germania) - Nosferatu (1970). Disco bifronte sospeso fra una psichedelia manierata e derivativa e brani dal ritmo rallentato e dilatato (Willie the fox, 10’49’’) o meritoriamente inacidito (No. 4, 8’48’’), che meritano il prezzo del biglietto: ovvero l’ascolto. Michael "Mick" Thierfelder, voce; Michael "Xner" Meixner, chitarra; Reinhard "Tommy" Grohé, tastiere; Christian Felke, sassofono, flauto; Michael "Mike" Kessler, basso; Byally Braumann, batteria.

192. Nu Creative Methods (Francia) - Nu jungle dances (1978). Improvvisazioni jazz con tocchi esotici che donano un (retro)gusto malfermo e squilibrato all’intera opera. Free macerato al punto giusto. Ottima la seconda parte di No jungle folies (19’50’’). Attenzione: è per orecchie allenate. Pierre Bastien, chitarra, basso, tastiere, sassofono, flauto, clarinetto, corno, cembalo, nastri, percussioni; Bernard Pruvost, voce, chitarra, basso, tastiere, sassofono, flauto, oboe, clarinetto, corno, cembalo, nastri, shenai, percussioni.

193. Oktober (Germania) - Die Pariser Commune (1977). Rock politico (celebra la Comune parigina del 1871 in polemica contro eventi storici più prossimi, come il Vietnam), seppur immemore della vena sarcastica, virulenta e funebre di Brecht e degli espressionisti, e orientata ai Genesis di The battle of Epping Forest. Quattro lunghe suite (venti minuti circa), a tratti piacevoli; già si avverte, però, la graveolenza del declino ideologico e musicale del fiume germanico, avviato verso il grossolano oceano sonoro degli Ottanta. Carl-F. Dörwald, voce, flauto; Kalla Wefel, voce, chitarra, basso; Hans-Werner Schwarz, chitarra; Pierre Meyn, chitarra, basso; Michael Iven, voce, chitarra, tastiere; Peter Robert, tastiere; Klaus-Peter Harbort, percussioni.

194. John Lennon & Yoko Ono (Gran Bretagna/Giappone) - Unfinished music vol. 2. Life with the lions (1969). Yoko Ono, la mente della coppia, volto da strega e strega a tutto tondo; artista i cui meriti, di sabotatrice goliarda, dell’accademia e delle trite e irresistibili canzonette del marito, assumono, già da oggi, un rilievo non banale. Scrittrice, regista (celebre il film sulle natiche) e pesce a suo completo agio in quel demi-monde sperimentale americano in cui tutti fanno qualcosa anche se non hanno nulla da dire. Ma a Yoko va riconosciuto un coraggio sfacciato: i 26’33’’ di Cambridge 1969 coi suoi vocalizzi etnici da sciroccata giustapposti ai feedback di Lennon; il silenzio à la John Cage di Two minutes of silence; il battito cardiaco del figlio mai nato (Baby’s heartbeat); i folli concretismi radio di Radio play; le intonazioni infantili e malate di Mulberry: tutta farina dell’ottuagenaria di Tokyo. Da sentire. Uno dei migliori dischi dei Beatles. Yoko Ono, voce; John Lennon, voce, chitarra.

195. Opération Rhino (Francia) - Fête de politique hebdo Lyon 76 (1976). Claude Bernard e Raymond Boni (NWW40), Gilbert Artman (NWW23), Pierre Berrocal (NWW35), Pierre Bastien (NWW192) uniscono le forze per un album sospeso fra jazz e sperimentazione: se Improvisation 1 (18’56’’), e la coda di Improvisation 1. Suite, ricreano le inquiete atmosfere da grande orchestra come in Urban Sax di Artman, la Improvisation 2 cede a un free jazz paradossalmente più rassicurante. Opera obliqua, notturna, da sentire assolutamente. Mallot Vallois, chitarra; Patrice Raux, chitarra; Raymond Boni, chitarra; François Tusques, tastiere; Evan Chandlee, flauto, clarinetto; Dominique Christian, basso; Harald Kenietzo, basso; Pierre Bastien, basso; Claude Bernard, sassofono; Richard Raux, sassofono; Daniel Deshays, tromba; Itaru Oki, tromba; Tonia Munuera, trombone; Philippe Pochan, violoncello; Alain Pinsolle, vibrafono; Jacques Berrocal, corno, trombone, oboe; Gilbert Artman, batteria; Mion Cinellu, percussioni.

7 commenti:

  1. Thank you, again! Love this series!

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  2. Sto ascoltando nine days wonder. Molto interessante ,siamo oltrettutto nel 1971!

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  3. Una miniera di sorprese, questa NWW series mi manda in sollucchero.

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    1. Rispondo a tutti: se ne conoscete altre, tipo quelle di Julian Cope, fatevi avanti.

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    2. Ogni tanto mi diverto a fare il gioco del celo-celo-manca con le classifiche di quel pazzo scatenato di Scaruffi. Ai tempi dell'università, una vita fa, leggevo avidamente in biblioteca i suoi immaginifici volumi dell'Arcana : )

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  4. Non uno dei migliori, IL miglior disco dei Bitolz.

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