Certe canzoni dei Chrome neanche iniziano. I quattro (ovvero la coppia Helios Creed, voce, chitarra, elettronica e Damon Edge, tastiere, batteria, nastri e altre cosette; oltre a John Lambdin, chitarra, basso, violino e Gary Spain, basso, violino, solo su Alien soundtracks) erano lì già prima che noi porgessimo orecchio, anzi prima ancora d'aver acceso lo stereo o il PC o quel che è. Stavano già suonando a mille o distorcendo il distorcibile: noi abbiamo solo spalancato la porta imbottita ed eccoli là; questo e non altro è il segreto di certi attacchi mirabili come in The monitors o Chromosome damage, poi ulteriormente sublimati nei primi dieci incredibili minuti di Half machine lip moves (T.V. as eyes, Zombie warfare, March of the Chrome police et cetera).
Il disco è quello che è, un capolavoro. Lo espone bene Webbaticy, nel post dedicato.
Quel che mi preme dire è altro. Sino a metà degli anni Novanta non avevo mai ascoltato i Chrome; non sapevo neanche chi fossero i Chrome. Ignoravo totalmente Helios Creed. Poi lessi qualcosa sul sito di Piero Scaruffi (quando le connessioni andavano a vapore); Scaruffi è stato un incidente nucleare nella storia della critica musicale italiana. Egli stesso, in quanto poliforme mostruosità, non può essere che o amato o disprezzato, non c'è verso.
Di lui voglio dire solo questo: Scaruffi è l'unico (l'unico) che abbia scritto, in una lingua italiana immaginifica e apocalittica, di artisti di cui nessuno (dico: nessuno) aveva il minimo sentore. Scaruffi ha infranto la vulgata aristotelica che c'imponeva la trimurti Beatles-Rolling Stones-Who; ha schiantato alcuni miti acquisiti; ne ha ridimensionato qualcun altro; ha trascurato l'intero cantautorato italiano; ha spinto come un forsennato sul versante più brado e sperimentale della nuova musica; ha, infine, aperto al rock quale fenomeno globale, pur riconoscendo agli Stati Uniti il ruolo di epicentro del sommovimento tellurico.
Alcune volte ha esagerato, ma è giusto: meglio esagerare per eccesso che per difetto. Gianfranco Contini non si è impipato Elsa Morante nella sua storia letteraria. Scandalo! Ma la pagina bianca, a volte, è un giudizio critico. Si può, all'opposto, rimproverare a Scaruffi di aver speso troppe parole su alcune nullità, ma anche questo era giusto: lui, almeno in Italia, era un precursore e pesava su di lui l'onere della prova e della chiarezza.
Qualche gonzo rimprovera a Scaruffi di aver assegnato 6,5 a Harvest o di aver portato un 6,5 dei Nirvana a 7. Strepitoso: su diecimila schede (o ventimila?) ha toppato di mezzo punto su Neil Young e Kurt ...
Ancora: egli neanche reclama a sè il merito di tutto questo: più semplicemente dichiara: tali giudizi era merce corrente negli Stati Uniti; ho avuto solo la fortuna di crescere criticamente dalla parte giusta dell'Atlantico ...
Da ultimo: egli ha completamente, scientemente, liberato il campo critico della nuova musica dal feticismo rock, dal trovarobato satanico, dalle goliardate teatrali o dal maledettismo studiato a tavolino. Giusto anche questo, pur se, a volte (e questo è un mio parere) è proprio l'elemento spurio (autoriale o nostalgico) a incidere sulla valutazione di un dato artista.
E noi? Alcuni fra noi (io fra questi) hanno ampliato il bagaglio sonoro secondo le sue linee guida. Col tempo, ovviamente, sono cresciute le differenze critiche, gli assestamenti, le eresie, i ripensamenti, le rivalutazioni: ognuno seguendo il proprio istinto e il gusto congenito. L'importanza del lavoro consisteva nel passare attraverso la breccia finalmente aperta, ormai liberi dalla cappa pubblicitaria (pesantissima in Italia) che sanciva ciò che era o non era degno di ascolto.
Il lavoro pesante, e ancora lungo, di scardinamento, oltre ai pionieri come Piero Scaruffi, l'ha operato la potenza micidiale del web: è il web che ha permesso (per la prima volta! e a costi irrisori) di ascoltare oceani sonori dapprima sconosciuti. Oggi, grazie alla rete, si sta lentamente costruendo una nuova scala gerarchica di valori, profondamente diversa da quella, angusta, che eravamo abituati a venerare qualche decennio fa (il che non impedisce di gustarci i Pink Floyd o gli Who, ovviamente).
Ho la certezza che tipastri come Webbaticy, Evil Monkey, Cassetti confusi, Verso la Stratosfera, Ornitorinco Nano, La Scighera, Detriti di Passaggio stiano ridefinendo, come ingegneri paesaggistici, il panorama critico che, fin qui, ci hanno ordinato (con la forza pubblicitaria e l'ignoranza) di apprezzare.
Che Dio ci conservi!
Troppo onore l'accostamento agli altri 'tipastri', grazie Vlad, e che Dio ci conservi davvero!
RispondiEliminaIl Dio del Rock, ovviamente.
EliminaTipastro mi piace, si addice molto al mio status di pregiudicato della DMCA. Per quanto riguarda Piero, parole sante ed invito, per chi non l'avesse fatto, a dare una scorsa alla sua opera più magnifica:
RispondiEliminahttp://www.scaruffi.com/music/letters.html
Questo link è meraviglioso.
EliminaFantastico! Non avevo mai notato questa pagina : )
EliminaGrazie Vlad, che onore...
RispondiEliminaSe conosci qualche altro tipo losco da aggiungere alla lista ...
EliminaItaliano, ovviamente.
Il problema di Scaruffi non è il mezzo punto in più o in meno a Neil Young, ma il 7 degli Aqua (do you remember Barbie Girl?) e il 5 a Revolver (per dirne le prime due che mi vengono in mente)....
RispondiEliminaComunque i Chrome sono grandissimi.
Anche Omero ogni tanto dormicchia.
RispondiEliminaSe il problema sono gli Aqua ... 1/20.000=0.00005 delle toppe. Una media invidiabile, davvero. Anche 200 Aqua non sarebbero male, 1%.
Anche 2000. Se uno azzecca nove recensioni su dieci ha le stimmate del genio.
Hai mai letto le recensioni di Rolling Stone, Repubblica e altri inserti di merda.
Non farlo.
E poi, Benedetto Croce ha stroncato i Promessi Sposi, a Leopardi non piaceva più Petrarca, Grazzini non poteva soffrire Apocalypse now ...
Vogliamo dire che son coglioni? Forse l'ultimo ...
...non credo siano solo gli Aqua il problema...te ne potrei citare decine di grandissimi artisti che Scaruffi stronca impietosamente e altrettante decine di nullità che per lui sono imprescindibili. Per carità, apprezzo l'essere controcorrente e capisco pure che ogni tanto si possa prendere una "toppa" (è capitato a tutti, no?), ma mi sembra che lo Scaruffi giochi un po' troppo a fare lo sborone...quasi che tutti gli altri prima di lui non abbiano mai capito un cazzo! Per quel che riguarda quegli schifi di giornali che hai citato...vai pure tranquillo: li ho sempre evitati come la peste! Pensa che ultimamente non sopporto più nemmeno Blow Up...
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