sabato 30 giugno 2012

Nurse With Wound list vol. 5 (Aksak Maboul/Arbete och Fritid/Arcane V/Archaïa/Archimedes Badkar/Area/Urban Sax)

NWW vol. 5. Area

17. Aksak Maboul (Belgio) - Un peu de l'âme des bandits (1980). Recensito qui.

 

18. Arbete och Fritid (Svezia) - Håll andan (1979). Gli Arbete och Fritid (Lavoro e Tempo Libero) nascono ad Uppsala nel 1969; dieci anni dopo, con tale album, chiudono la carriera. Essi alternano improvvisazioni (Kalvdans), sciocchezze (l’iniziale Harmageddon boogie), apprezzabili scivolamenti verso la psichedelia. Ove Karlsson, Thomas Gartz, Torbjörn Abelli, Tord Bengtsson, Ulf Wallander, sassofono. 

19. Arcane V (Francia) - Marron dingue (1979). Gruppo dai natali oscurissimi. Free jazz discreto, giocato tra percussioni e fiati, di evidente origine klezmer.

20. Archaïa (Francia) - Archaïa (1977). Gli Archaïa vengono usualmente inseriti nella cosiddetta corrente zeuhl, branca del progressive francese egemonizzata, ideologicamente, dai Magma (la dieresi rimanda, peraltro, ai giochi grafici kobaiani). In realtà ai Nostri mancano del tutto i cambi di ritmo, la magniloquenza operistica e la vocalità impazzita di Vander: le tracce, guidate dalla linea liquida del basso, rimandano ad uno space rock fluido più affine a certi moti degli Heldon di Richard Pinhas. Da ascoltare. Pierrick Le Bras, voce, chitarra, tastiere; Philippe Bersan, voce, tastiere, percussioni; Michel Munier, basso. 

21. Archimedes Badkar (Svezia) - II (1976). Il gruppo miscela con naturalezza elementi folk ed etnici, dal versante slavo a quello orientale ed africano. Il lavoro, un doppio, risulta, per ciò, eterogeneo e rischia l’incongruità esotica new age; lo soccorrono le tracce più sperimentali, le notevoli Jorden, Radio Tibet, Tva tundra stolta ar, da ascoltare con cura. Per Tjernberg, tastiere; Peter Rönnberg, chitarra; Matts Hellqvist, chitarra, basso; Christer Bjernelindm basso; Kjell Anderssonm batteria; Tommy Adolfsson, tromba; Jörgen Adolfsson, sassofono; Pysen Eriksson, percussioni. 

22. Area (Italia) - Caution radiation area (1974). Se Le Orme furono, par excellence, il lato melodico del progressive italiano, gli Area ne costituirono il versante sperimentale, sempre a livello di eccellenza. Demetrio Stratos, voce, organo, clavicembalo, percussioni; Patrizio Fariselli, tastiere, clarinetto basso, percussioni; Paolo Tofani, chitarra, tastiere, flauto; Giulio Capiozzo, batteria, percussioni; Ares Tavolazzi, basso, contrabbasso, trombone.

23. Urban Sax (Gilbert Artman) (Francia) - Urban sax (1977). Già fondatore dei Lard Free (1970), Artman avviò il suo nuovo ensemble di sassofonisti nel 1977 ed estese vieppiù la formazione includendovi percussionisti, bassisti, danzatori. Ogni performance, peraltro, veniva allargata a musicisti locali: si arrivò a toccare i duecento elementi. Urban Sax si compone di due tracce di circa venti minuti in cui la big band di fiati origina un minaccioso tappeto sonoro, fra avanguardia e jazz. Adrien Duplay, Alain Potier, Christian Chanet, Christian Casaliggi, Claude Bernard, Jean Augeron, Patrice Quentin, sassofono alto; Jean-Pierre Thiraut, sassofono soprano; Antoine Duvernet, Bernard Ghiringhelli, Géraldine Andre, Laurent Grangier, Pascal Barres, Pascal Nicolle, Phil Dromard, Werner Durand, sassofono tenore.

giovedì 28 giugno 2012

For Carnation - Marshmallows (1996)/For Carnation (2000)



I For Carnation ruotano attorno alla figura chiave di Brian McMahan, già con Squirrel Bait e Slint.
Dopo un primo Ep, Fight songs, il gruppo* licenzia Marshmallows, lavoro notevole e già compiuto. Il suono, che discende dagli Slint, si è però ancor più snervato e liberato da ogni tipo di eccitazione. Il brano cardine rimane Preparing to receive you, quasi nove minuti minuti in cui, assieme alla forma canzone, viene rigettato ogni svolgimento positivo o costruttivo; l'andamento monotono, quasi un girotondo esistenziale, presume che tutto sia stato detto o fatto: si rimane in attesa dell'ineluttabile, qualunque esso sia. Questa poetica crepuscolare, in cui l'uomo ha subito uno scacco decisivo, può assumere toni da ballata (la delicata On the swing, l'eponima Marshmallows), oppure minacciosi (I wear the gold) o minimalisti (Salo): che sia un'etica della rinuncia? McMahan accarezza la propria sei corde come una lira e scruta la linea dell'orizzonte, correlativo oggettivo di un animo mai increspato dai tumulti del cuore o dalla sensazione della novità. Ogni passione spenta, egli presagisce la bianca nave della morte. Quietismo postmoderno? Il successivo For Carnation non si distacca da tale impressionismo compositivo: A tribute to, Snooter sono monologhi intonati al pianissimo, che si snodano fra accenni di percussioni, soffusi accordi di chitarra, blandi effetti elettronici, a metà fra Portishead e i più evoluti Labradford (quelli di Pico, per intenderci). Ancor più rarefatto del precedente, ma più costruito (grazie ad un accorto uso d'elettronica e tastiere), questo nuovo lavoro trova la sua cifra in un sentire spirituale che, come alcune branche della musica d'avanguardia, prende corpo quasi impercettibilmente sulla lunga distanza; l'assenza programmatica di picchi e saliscendi sonori fa sì che il pathos si condensi per accumulo e che possa dirsi compiuto solo alla fine delle sei composizioni.
Un dittico fondamentale che prosegue e rende essenziale la svolta di Spiderland


* La prima formazione include Michael McMahan, chitarra; Doug McCombs, chitarra, basso; Johnny Herndon, batteria; Todd Cook, basso; Britt Walford; Dave Pajo. Nel 2000 abbiamo Michael McMahan, chitarra; Bobb Bruno, chitarra, tastiere; Todd Cook, basso; Rafe Mandel, chitarra, tastiere; Steve Goodfriend, batteria; collaborano: John McEntire; Dan Fliegel; Christian Frederickson; Kim Deal.

martedì 26 giugno 2012

Due nuove proposte - Songs for Snakes - Charcoal Heather (2012)/Philippe Petit - Eugenie (2012)


Songs for Snakes è un gruppo originario da San Francisco, formatosi già dal 2005. Il leader Bill Taylor è cresciuto musicalmente nel melodismo di Simon & Garfunkel e Beatles, ma il suono rimanda direttamente agli eroi dell'hardcore più meditato a cavallo di Ottanta e Novanta, in special modo, per ammissione degli stessi protagonisti, Hüsker Dü e Jawbreaker. Anzi, a livello di stile, potremmo insinuare questa linea di discendenza: sker Dü - Jawbreaker - Green Day - Songs for Snakes: muro di chitarre, ritornelli power-pop grezzi ed efficaci, enfasi robuste e un'attitudine dichiarata al DIY (Do it yourself) che discende direttamente dal clima etico del primo punk-hardcore
Ecco i riferimenti:

http://songsforsnakes.bandcamp.com

http://reverbnation.com/songsforsnakes

http://soundcloud.com/billthegrill/sets/songs-for-snakes-charcoal



* * * * *


Philippe Petit è un veterano dell'avanguardia (30 anni di attività); la lista di collaborazioni che può vantare è di tale eccellenza da risultare incredibile: Foetus, Eugene Robinson (Oxbow), Edward Ka-Spel (Legendary Pink Dots), Scott McCloud (Girls Against Boys), Jarboe (Swans), Cosey Fanni Tutti (Throbbing Gristle), Graham Lewis (Wire), Kammerflimmer Kollektief, Guapo, Lydia Lunch, James Johnston (Gallon Drunk/Bad Seeds/Faust) ... tra gli altri.
Col nuovo Eugenie (scritto per la figlia quattrenne e pubblicato dalla Alrealon Musique), egli rinnova il suo impasto fra elettronica (computer e sintetizzatori) e uso di strumenti a corde (cymbalum, salterio elettrico), in particolare nel pezzo più impegnativo, Magma from the aquarium (11'19''). Notevole anche il ricorso a suoni dal vero (fonografia o field recording) e la manipolazione d'oggetti ("he likes to move various glasses, or percussive objects") in modo da creare un tappeto sonoro riccamente evocativo.


sabato 23 giugno 2012

70s progressive in Italy vol. 8 (Veneto-Friuli-Trentino) - Compilation 1/Compilation 2

Le Orme

La derivazione da modelli stranieri e il melodismo declinato attraverso testi para-petrarcheschi (amore, luna, chiare e fresche e dolci acque, odio, vita ...) sono le due dannazioni della musica leggera italiana. Il maggior gruppo del Nord Est, le Orme, forse gli iniziatori del progressive nostrano, riescono, miracolosamente, a far coesistere melodia, arrangiamenti complessi e testi non banali (spesso impegnati: si parla di overdose, pedofilia, edilizia selvaggia). A distanza di anni, anche il loro esordio beat suona niente male. Al loro livello, ma diversissimi, gli Opus Avantra, formati da Andrea Tisocco e dalla soprano Donella Del Monaco (figlia del celebre tenore Mario), estremamente interessanti nella loro fusione di elementi irriducibili: lirica, jazz, improvvisazione, elettronica; essi cercarono di mediare fra avanguardia e recupero del patrimonio classico: infatti Avan-Tra è acronimo sillabico di avanguardia e tradizione. Degni di rilievo Alia Musica, ensemble di dodici elementi (fra cui spicca Mauro Pagani) dedito alla riscoperta delle arie medioevali; i Capsicum Red, noti per essere il gruppo di Red Canzian, futuro chitarrista dei Pooh, ma autori di un progressive di livello (tanto da essere inseriti nella lista Nurse With Wound); Luciano Basso, seguace di Terry Riley, ed eclettico miscelatore di progressive ed elettronica.
Curiosità: Elektriktus, progetto dell’udinese Andrea Centazzo, echeggiante gli esperimenti elettronici continentali; i Blues Right Off, guidati da Claes Cornelius, danese, autori di un blues alquanto scontato, ma divenuti celebri per l’estrema rarità del vinile (recentemente ristampato in CD).

I

Alia Musica - Pois que do reis
Alia Musica - Santa Maria, strela do dia
Capsicum Red (Treviso) - Equivoco
Capsicum Red - Lo spegnifuoco
Capsicum Red - Patetica 1° tempo, 2° tempo, 3° tempo
Cocai (Veneto) - Conclusione
Elektriktus (Udine) - First wave
Eneide (Padova) - Oppressione e disperazione
La Statale 17 (Bolzano) - La piramide del potere
Nuvole di Paglia (Padova) - E’ un giorno triste caldo e fiacco
Opus Avantra (Veneto) - Envy
Opus Avantra - Ira
Opus Avantra - Les plaisirs sont doux - Nel piccolo giardino
Orme (Venezia) - Alienazione
Orme - Cemento armato
Orme - Era inverno
Orme - La porta chiusa
Orme - Morte di un fiore
Orme - Sguardo verso il cielo
Orme - Sospesi nell’incredibile

II

Alia Musica - O que en coita
Blues Right Off (Venezia) - Black angel
Capsicum Red (Treviso) - Corale
Capsicum Red - Red stranger
Elektriktus (Udine) - Second wave
Elektriktus - Third wave
Emphasis (Bolzano) - Eternal dreams
Gianni Four (Udine) - I can’t satisfy you
La Statale 17 (Bolzano) - Miracolo
Luciano Basso (Venezia) - Promenade I
Luciano Basso - Promenade II
Luciano Basso - Voci
Mucchio (Venezia) - Misericordia
Opus Avantra (Veneto)- Flowers on pride
Opus Avantra - Rituale - Ashralem
Orme (Venezia) - Bach concerto n. 3
Orme - Collage
Orme - Evasione totale
Orme - L’equilibrio
Venetian Power (Venezia) - Arid land

giovedì 21 giugno 2012

Eleventh Dream Day - Prairie school freakout (1988)

Echi di Television, Naked Prey, Dream Syndicate, Gun Club e le scabre tirate da garage band acida dei Sessanta innervano Prairie School freakout, l'eccezionale esordio degli Eleventh Dream Day*, da Louisville,  Kentucky**, uno dei gruppi più sottovalutati e meno conosciuti dei Novanta.
I Television vengono alla mente per i fraseggi chitarristici, ma il tono prediletto è quello spontaneo dell'acid-rock-country tutto americano, robusto e sincero, ed acceso, a tratti, dalla voce della Bean (Sweet smell, Among the pines), purtroppo usata solo in funzione vicaria del pur altrettanto bravo Rick Rizzo (ma è la compositrice primaria di Prairie). Il fascino dell'opera consiste in quest'aria verace da loser modesti ed orgogliosi, disperati e felici al contempo: la grande patria americana entro cui si muovono li gratifica del mito della propria grandezza (di cui si sentono parte, per tradizione), ma essi ne presentono l'intima falsità, sperduti come migranti fra stazioni, illusioni perdute e drugstore solitari. L'estetica minimale e da lower class è cantata con discrezione e nostalgia (con l'eccezione della positiva Beach miner), ma con la decisione che promana non tanto dagli interpreti, ma da un'intera tradizione musicale che li precede e risplende tra i loro accordi quasi naturalmente (verrebbe da dire, ad onta degli esecutori). Coercion, Among the pines, Sweet smell tra le gemme, ma il capolavoro è Tenth leaving train (11'15''), dove alla consueta, sommessa forza melodica della prima parte, si aggiungono gl'intricati fraseggi alla Television della seconda.
Colpevolmente ignorati dalla critica, gli Eleventh, nonostante traversie e cambi di formazione, hanno tenuto duro sino ad oggi (l’ultimo Riot now è del 2011): da rivalutare, subito.

* Rick Rizzo, chitarra; Baird Figi, chitarra; Douglas McCombs, basso; Janet Beveridge Bean, batteria.
** La coppia Rizzo e Beveridge Bean si unì a Figi-McCombs a Chicago dove il gruppo operò.

martedì 19 giugno 2012

Hovercraft - Experiment below


Chi l'avrebbe mai detto? Nell'interessante ricognizione del fenomeno grunge fatta da Doug Pray con il documentario Hype (1996), compare, verso la fine dell'oretta e mezzo, un farfugliante Edward Louis Severson III, in arte Vedder. Non  ricordo cosa cianciasse: stravaccata accanto a lui ciondolava le palpebre una brunetta stracotta (dal sonno?), e destinata, come appresi di lì a poco (poiché anche questa è storia), ad essere impalmata*, come prima moglie, proprio dall'eroe di Black. Che la signora Vedder (poi scaricata a favore di una modella) suonasse in un gruppo fondato un paio d’anni prima pareva verosimile. Nepotismo rock. D'altra parte anche la leggendaria Yoko Ono suonava le tastiere in tournée con John Lennon (l'eroe di Imagine) pur avendo le nozioni musicali di un cuoco che batte il triangolo per richiamare gli avventori; che la signora Lennon suonasse le tastiere elettriche con la spina staccata (come suggerisce Albert Goldman) mi pareva altrettanto verosimile. Naturalmente ciò è vieto maschilismo. Ingiusto quello esercitato contro la vecchia strega giapponese, considerata, anzi, da fonti attendibili, ispiratrice delle opere più sperimentali del Lennon solista, e, soprattutto, valorosa artista concettuale, destinata, sul lungo periodo, a ritagliarsi un ruolo più importante di Damien Hirst (il furbone che alletta i gonzi coi teschi di diamanti e gli squali imbalsamati); ed ingiusto quello contro la signora bassista Beth Liebling in Vedder il cui lavoro negli Hovercraft**, assumerà, negli anni, più rilievo di alcuni compiaciuti dischetti del consorte (fedifrago?). Experiment below è space-rock di prima qualità, sorta di psichedelia cosmica per power trio: stasi in cui risuonano tintinnii cosmici, esitazioni, pozze di rumore di sottofondo e dilatati giri di basso preparano il terreno per improvvise fughe interstellari pilotate dal funambolico Shinn (come nell'iniziale Anthropod), "un maniaco seriale della sei corde [che] divaga all'infinito con deragliamenti di mille tipi, dimostrando una creatività fuori dalla norma e dalle righe"***; lo schema appare, alla lunga, basico e risaputo, ma risulta egualmente affascinante, in special modo nelle lunghe Phantom limb e Transmitter down (9'58'' e 10'07''). 

* Cerimonia tenuta presso presso il Campidoglio in Roma, 3 Giugno 1994.
** Ryan Shinn, chitarra; Beth Liebling, basso; Dave, batteria.
*** Webbaticy, recensione di Akathisia.