Lo strepitoso balletto di Rosie Perez durante i titoli di testa di Do the right thing di Spike Lee, al ritmo di Fight the power dei Public Enemy, sancisce simbolicamente la fine del glorioso decennio di una cultura, musicale e non, che aveva caratterizzato la parte nera e East Coast della popolazione americana.
Simmetrie con la parte bianca e West Coast che aveva battezzato l’hardcore? In parte. Entrambi i fenomeni sono covati nella depressione industriale, al centro delle urbanizzazioni più opprimenti, in un periodo che vede l’emarginazione della socialità più elementare a favore di una nuova classe emergente (conformista e spietata) basata sulla ricchezza finanziaria privata. Il fenomeno del block party (sorta di festa di quartiere abusiva), le lotte contro la gentrificazione*, la professione di fede islamica o il revanscismo afrocentrico sono elementi in diretta opposizione al nascente turbocapitalismo WASP.
Il retroterra dell’hip hop è costituito dal superfunky e dalle rivendicazioni politiche dei primi Settanta (Funkadelic, Bettie Davis, Last Poets, Gil Scott-Heron, Black Panthers …), tipicamente afroamericane; questo arbusto indigeno s'arricchisce d'un decisivo innesto rappresentato dai DJ dei primi anni Settanta, alcuni dei quali d’origine caraibica (i giamaicani Clive Campbell e DJ Kool Herc), abili nell'introdurre nuove tecniche d’intrattenimento**; il doppio giradischi, ad esempio, consentiva di miscelare parti diverse di uno stesso pezzo, soprattutto quelle con forte presenza di percussioni. Con Afrika Bambaataa, fondatore della Zulu Nation, si avrà addirittura una codifica della cultura hip hop: oltre al djing, avremo il writing (graffiti), il b-boying (breakdance) e l’mcing***, incentrato sulla figura dell’mc, acronimo di master of ceremonies, ovvero, di fatto, il rapper; quest’ultimo si avvaleva d'una tecnica derivata dal toasting giamaicano (già presente, tuttavia, in ambito afroamericano), sorta di flusso vocale su base percussiva, privo di fratture vocali e di ritmo, denso di improvvisazioni e licenze, ma caratterizzato da una certa formalità strutturale. Il toasting, e più tardi il rap, sfociò nelle battles, disfide ingaggiate da più mcs, basate sulla svalutazione delle qualità dell’avversario, sull’ingigantimento dei propri meriti, il tutto tramite botte e risposte per le rime****; una contesa affine ai dozens, d’origine africana, in cui due rivali si rinfacciano insulti sanguinosi (omosessualità, scarsa moralità delle madri …) davanti ad un pubblico che aizza i partecipanti a rinfocolare la carica offensiva e, infine, decreta la vittoria del più convincente.
La prima fase dell’hip hop termina, come detto, con Fight the power e la Perez nel 1989; comincia nel 1979 con la pubblicazione di Rapper’s delight dei Sugarhill Gang, pezzo costruito su Good times degli Chic tramite la tecnica del sampling (inserzione di porzioni d’un pezzo di successo in altro contesto musicale). In mezzo numerosi eroi, Public Enemy, Afrika Bambaataa, Run DMC, Ice-T, LL Cool J e Whodini, Roxanne Shanté, la migliore rapper femminile di sempre, e Queen Latifah.
In seguito lo stile si standardizzerà: A Tribe Called Quest, Fugees, Notorious B.I.G., 50 cent, Tupac diverranno i pilastri della new school, immemore delle radici politiche e sociali più vive e profonde del fenomeno.
* La gentrificazione è lo smembramento delle comunità locali, spesso riunite su base etnica, in vista d’una riqualificazione di porzioni di tessuto urbano. Il fine ultimo, di speculazione edilizia, fu combattuto, da altre posizioni, con altra musica, dai Missing Foundation.
** Essi furono memori anche dei sound system giamaicani, sorta di potenti discoteche ambulanti con cui improvvisare concerti di quartiere.
*** Alcuni includono come quinto elemento il beatboxing, ovvero l’imitazione vocale della percussività.
**** Ad un pezzo nettamente maschilista degli UTFO, ad esempio, Roxanne Roxanne, risponderà la quindicenne Roxanne Shanté con Roxanne’s revenge, rap su base strumentale ideata da Marley Marl. Tale rivalità, indiretta in questo caso, verrà detta dissing. Interessanti anche le tenzoni del Duecento italiano, tra Dante Alighieri e Dante da Maiano o fra Dante Alighieri e Forese Donati: nella prima Dante da Maiano consiglia al Dante nazionale di lavarsi largamente la coglia onde far evaporar l'ardore d'amore che fa sragionare; nella seconda il Dante nazionale ricorda come la moglie di Forese fosse sempre infreddata (poiché il marito non la ri-copriva di notte, ovvero non era un amante appassionato). Il tutto in sonetti rimati e levigati.
1979
Fatback King Tim III
Fatback King Tim III
Grandmaster Flash Superappin
Sugarhill Gang Rapper’s delight
1980
Blowfly Blowfly’s rapp
Blowfly Blowfly’s rapp
Casper Casper groovy ghost show
Funky 4+1 That’s the joint
Kurtis Blow The breaks
Treacherous Three The body rock
1981
Sugarhill Gang Apache
1981
Sugarhill Gang Apache
1982
Afrika Bambaataa (& Soul Sonic Force) Planet rock
Afrika Bambaataa (& Soul Sonic Force) Looking for the perfect beat
Afrika Bambaataa (& Soul Sonic Force) Looking for the perfect beat
Fab 5 Freddy Change the beat
Fearless Four Rockin’ it
Grandmaster Flash The message
1983
Captain Rapp Bad times (I can’t stand it)
Grandmaster Flash White lines (don’t do it)
Run DMC It’s like that
1984
Divine Sounds What people do for money
Fat Boys Fat Boys Newcleus Jam on it
Roxanne Shante Roxanne’s revenge
Run DMC Rockbox
T La Rock It’s yours
UTFO Roxanne Roxanne
Whodini Five minutes of funk
Whodini Freaks come out at night
Whodini Freaks come out at night
Whodini Friends
1985
1985
Boogie Boys A fly girl
Doug E. Fresh & Slick Rick La-di-da-di
Doug E. Fresh & Slick Rick The show
LL Cool J Rock the bells
LL Cool J I can’t live without my radio
Roxanne Shante Bite this
Run DMC King of rock
Schoolly D Gucci time
Schoolly D P.S.K.
Toddy Tee Batterram
1986
Boogie Down Productions 9mm goes bang
Boogie Down Productions 9mm goes bang
Boogie Down Productions South Bronx
Eazy E Boyz in the hood
Eric B. & Rakim Eric B. for president
Ice-T Six in the morning
MC Shan The bridge
Run DMC Walk this way
Run DMC My Adidas
Whodini One love
1987
Audio Two Top billin’
Audio Two Top billin’
Beastie Boys You gotta fight for your right to party
Boogie Down Productions The bridge is over
EPMD It’s my thing
Eric B & Rakim Paid in full
Eric B & Rakim I know you got soul
Eric B & Rakim I ain’t no joke
Just-Ice Going way back
LL Cool J I’m bad
LL Cool J I need love
LL Cool J I need love
LL Cool J Going back to Cali
Public Enemy Bring the noise
Run DMC It’s tricky
Run DMC Christmas in Hollis
Salt ‘n Pepa Push it
1988
1988
Big Daddy Kane Ain’t no half steppin’
Biz Markie Vapors
Boogie Down Productions My philosophy
DJ Jazzy Jeff and Fresh Prince Parents just don't understand
Eazy-E We want Eazy
EPMD You got’s to chill
Eric B. & Rakim Lyrics on fury
Eric B. & Rakim Paid in full
Eric B. & Rakim Microphone fiend
Ice-T Colors
Ice-T I’m your pusher
JJ Fad Supersonic
Kool Moe Dee Wild wild West
Marley Marl The symphony
N.W.A. Straight outta compton
N.W.A. Fuck da police
Public Enemy Rebel without a pause
Public Enemy Black steel in the hour of chaos
Public Enemy Don’t believe the hype
Public Enemy Don’t believe the hype
Queen Latifah Wrath of my madness
Rob Base & DJ EZ Rock It takes two
Rob Base & DJ EZ Rock Joy and pain
Slick Rick Children’s story
Stetsasonic Talkin’ all that jazz
Too $hort Freaky tales
1989
2 Live Crew Me so horny
AA.vv. (Stop the Violence Movement) Self destruction
Big Daddy Kane Ain’t no half steppin'
Big Daddy Kane Smooth operator
Big Daddy Kane Smooth operator
Big Daddy Kane Rap summary (lean on me)
Biz Markie Just a friend
D.O.C. It’s funky enough
D.O.C. It’s funky enough
De La Soul Me, myself and I
Gang Starr Manifest
Heavy D and the Boys We got our own thang
Ice-T Lethal weapon
Jungle Brothers Doin our own dang
Kid ‘n Play Rolling with Kid ‘n Play
Kool G Rap & DJ Polo Road to the riches
MC Hammer U can’t touch this
MC Lyte Cha cha cha
Public Enemy Fight the power
Special Ed I got it made
Stetsasonic I ain’t makin’ it
Stezo Crazy noise
Tone Loc Wild thing
Young MC Bust a move
Nessun commento:
Posta un commento