NWW vol. 32. John Lennon & Yoko Ono |
190. Nine Days’ Wonder (Germania) - Nine Days’ Wonder (1971). Piccolo capolavoro che schizza, mercuriale, fra progressive
colto (Henry Cow, Soft Machine, Jethro Tull), accensioni rock e tonalità
acustiche più rilassate. Inclassificabile. Grande John Earle, ma una menzione
va alla sezione ritmica che bracca sassofono e flauto senza tregua imprimendo
un ritmo impetuoso, seppur controllato, all’intera vicenda. Da sentire, ovvio. Rolf
Henning, chitarra, tastiere; John Earle, voce, chitarra, flauto, sassofono; Karl
Mutschlechner, basso; Walter Seyffer, voce, batteria, percussioni; Martin
Roscoe, batteria.
191. Nosferatu (Germania) - Nosferatu
(1970). Disco bifronte sospeso fra una psichedelia manierata e derivativa e brani
dal ritmo rallentato e dilatato (Willie
the fox, 10’49’’) o meritoriamente inacidito (No. 4, 8’48’’), che meritano il prezzo del biglietto: ovvero l’ascolto.
Michael "Mick" Thierfelder, voce; Michael "Xner" Meixner,
chitarra; Reinhard "Tommy" Grohé, tastiere; Christian Felke,
sassofono, flauto; Michael "Mike" Kessler, basso; Byally Braumann,
batteria.
192. Nu Creative Methods (Francia) - Nu jungle dances (1978). Improvvisazioni
jazz con tocchi esotici che donano un (retro)gusto malfermo e squilibrato all’intera
opera. Free macerato al punto giusto. Ottima la seconda parte di No jungle folies (19’50’’). Attenzione: è
per orecchie allenate. Pierre Bastien, chitarra, basso, tastiere, sassofono,
flauto, clarinetto, corno, cembalo, nastri, percussioni; Bernard Pruvost, voce,
chitarra, basso, tastiere, sassofono, flauto, oboe, clarinetto, corno, cembalo,
nastri, shenai, percussioni.
193. Oktober (Germania) - Die
Pariser Commune (1977). Rock politico (celebra la Comune parigina del 1871 in
polemica contro eventi storici più prossimi, come il Vietnam), seppur immemore
della vena sarcastica, virulenta e funebre di Brecht e degli espressionisti, e
orientata ai Genesis di The battle of
Epping Forest. Quattro lunghe suite (venti minuti circa), a tratti
piacevoli; già si avverte, però, la graveolenza del declino ideologico e
musicale del fiume germanico, avviato verso il grossolano oceano sonoro degli
Ottanta. Carl-F. Dörwald, voce, flauto; Kalla Wefel, voce, chitarra, basso; Hans-Werner
Schwarz, chitarra; Pierre Meyn, chitarra, basso; Michael Iven, voce, chitarra,
tastiere; Peter Robert, tastiere; Klaus-Peter Harbort, percussioni.
194. John Lennon & Yoko Ono
(Gran Bretagna/Giappone) - Unfinished
music vol. 2. Life with the lions (1969). Yoko Ono, la mente della coppia,
volto da strega e strega a tutto tondo; artista i cui meriti, di sabotatrice goliarda,
dell’accademia e delle trite e irresistibili canzonette del marito, assumono,
già da oggi, un rilievo non banale. Scrittrice, regista (celebre il film sulle
natiche) e pesce a suo completo agio in quel demi-monde sperimentale americano
in cui tutti fanno qualcosa anche se non hanno nulla da dire. Ma a Yoko va
riconosciuto un coraggio sfacciato: i 26’33’’ di Cambridge 1969 coi suoi vocalizzi etnici da sciroccata giustapposti
ai feedback di Lennon; il silenzio à la John Cage di Two minutes of silence; il battito cardiaco del figlio mai nato (Baby’s heartbeat); i folli concretismi
radio di Radio play; le intonazioni
infantili e malate di Mulberry: tutta
farina dell’ottuagenaria di Tokyo. Da sentire. Uno dei migliori dischi dei
Beatles. Yoko Ono, voce; John Lennon, voce, chitarra.
195. Opération Rhino (Francia) - Fête
de politique hebdo Lyon 76 (1976). Claude Bernard e Raymond Boni (NWW40), Gilbert
Artman (NWW23), Pierre Berrocal (NWW35), Pierre Bastien (NWW192) uniscono le
forze per un album sospeso fra jazz e sperimentazione: se Improvisation 1 (18’56’’), e la coda di Improvisation 1. Suite, ricreano le inquiete atmosfere da grande
orchestra come in Urban Sax di Artman, la Improvisation
2 cede a un free jazz paradossalmente più rassicurante. Opera obliqua, notturna,
da sentire assolutamente. Mallot Vallois, chitarra; Patrice Raux, chitarra;
Raymond Boni, chitarra; François Tusques, tastiere; Evan Chandlee, flauto,
clarinetto; Dominique Christian, basso; Harald Kenietzo, basso; Pierre Bastien,
basso; Claude Bernard, sassofono; Richard Raux, sassofono; Daniel Deshays, tromba;
Itaru Oki, tromba; Tonia Munuera, trombone; Philippe Pochan, violoncello; Alain
Pinsolle, vibrafono; Jacques Berrocal, corno, trombone, oboe; Gilbert Artman,
batteria; Mion Cinellu, percussioni.
Thank you, again! Love this series!
RispondiEliminaSto ascoltando nine days wonder. Molto interessante ,siamo oltrettutto nel 1971!
RispondiEliminaUna miniera di sorprese, questa NWW series mi manda in sollucchero.
RispondiEliminaRispondo a tutti: se ne conoscete altre, tipo quelle di Julian Cope, fatevi avanti.
EliminaOgni tanto mi diverto a fare il gioco del celo-celo-manca con le classifiche di quel pazzo scatenato di Scaruffi. Ai tempi dell'università, una vita fa, leggevo avidamente in biblioteca i suoi immaginifici volumi dell'Arcana : )
EliminaNon uno dei migliori, IL miglior disco dei Bitolz.
RispondiEliminaE Yoko Ono il migliore dei cinque.
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