sabato 4 febbraio 2012

Throbbing Gristle - D.O.A. (1978)/20 jazz funk greats (1979)/Mission of dead souls (1981)


I Throbbing Gristle*, da Londra, sono considerati in modo unanime, i creatori della musica industriale o, più precisamente, il punto di contatto fra l'avanguardia, musicale ed artistica, postmoderna e antiumanistica.
L'ensemble macerò in un milieu culturale simile a quello da cui nacquero i Velvet Underground; tuttavia, a differenza del gruppo di New York, i Throbbing Gristle evocano un futuro (che, di fatto, è già presente) in cui l'empatia o le leggi morali sono simulacri residuali e un immaginario raggelante, ove l'uomo è reificato e umiliato, è lo scenario assoluto, impermeabile alla speranza.
Tetsuo, the body hammer, di Tsukamoto o il Cronenberg di Videodrome sono gli ideali compagni di questi resoconti in cui la persona è ormai cosa fra le cose. Disturbi radio, urla disperate ed inascoltate, franti messaggi cibernetici, sadomasochismo, chitarre atonali, dialoghi filtrati, reiterazioni, clangori metallici, sono gli elementi di questo disperante cabaret (che, dal vivo, trova il suo naturale inveramento). 

Evocano l'inferno? Niente affatto: la loro cifra è puro nichilismo. Come già notammo riguardo a Gnaw Their Tongues, ogni riferimento a qualsivoglia sistema di valori pregresso fallisce miseramente: anzi, se l'artista olandese riguadagna una certa maestosità vagneriana nell'ultimo album, i Throbbing Gristle delineano uno sfacelo privo di grandezza; non esistono forze sovrumane che premono per annientare l'umanità: questa perde se stessa in un ordinarietà deprimente in cui il calore empatico viene preterito a favore di rapporti insani e mediati dall'inorganico. Il futuro promette l'estinzione: le città, simbolo delle magnifiche sorti progressive, si spopoleranno; le industrie, testimonianze dell'operosità umana, ristagneranno rugginose; folate minacciose frugheranno tra i relitti della nostra passata grandezza; i sopravvissuti - noi - si aggireranno in queste ex-cattedrali fra echi insondabili e schianti, stretti fra un passato impossibile ormai da decifrare emotivamente e un futuro inesistente.
Da questo punto di vista le opere 'minori' dei Throbbing Gristle sono più coerenti: qui essi non ambiscono ad una forma magniloquente (come, forse, a sprazzi, nel celeberrimo Second annual report) e il rendiconto della disfatta è inquadrato in bozzetti dove la loro visione orrorosa della contemporaneità è resa con fredda oggettività e semplicità di mezzi (Hamburger lady, E-coli, Five knuckles shuffle in D.O.A.; Beachy head, Persuasion, Discipline in 20 jazz funk great). D'altra parte, una resa più enfatica o, addirittura, più partecipata empaticamente, sfociando nella forma artistica tradizionale, avrebbe contraddetto la materia della loro indagine, il nichilismo. Per il nichilista Giacomo Leopardi, l'oggetto trattato, il Nulla, è riscattato dal calore della forza del genio poetico (una magnifica contraddizione); per i Throbbing Gristle il Nulla che ha invaso le nostre vite non è redimibile, neanche dalla potenza dell'artista che la descrive. Leopardi guarda l'apocalisse e cerca il conforto del canto; i Gristle lo resocontano con lucida anaffettività.
Missions of dead souls registra la loro ultima esibizione dal vivo. I quattro si divisero in due tronconi: Newby e Carter fondarono i mediocrissimi Chris and Cosey, Megson e Christopherson gli Psychic TV nelle cui opere, a tratti, rifulge la vecchia gloria.

* Neil Megson (Genesis P-Orridge); Christine Carol Newby (Cosey Fanni Tutti); Chris Carter; Peter Christopherson.


5 commenti:

  1. "il punto di contatto fra l'avanguardia, musicale ed artistica, postmoderna e antiumanistica." Questo è molto giusto! ... forse i primi "industriali" sonori furono i Faust?

    Peccato comunque che gli LP e i CD dei T.G. siano difficili da reperire e a volte esageratamente costosi.

    Grazie per il post.

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    1. Forse, a livello musicale, a precedere i Throbbing sono i Suicide che hanno cominciato a pasticciare dai primi anni Settanta. I Faust mi sembrano più dadaisti e giocosi.

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  2. I Suicide li conosco solo per i lavori fine 70 primissimi 80 e devo dire che fanno veramente impressione per il loro minimalismo scheletrico!

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  3. Chris & Cosey mediocri? Ma hai voglia di scherzare?

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    1. Rispetto ai TB sono nettamente inferiori.
      La loro discografia è nella media = mediocre. Sempre meglio dei Depeche Mode, ma non entusiasmano.
      Ammetto candidamente di non aver ascoltato i loro dischi degli anni Novanta e oltre.
      Preferisco gli Psychic TV della signora P-Orridge, vista a Roma un due-tre anni fa.

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