lunedì 1 aprile 2013

Julian Cope - Japrocksampler vol. 5 (Taj Mahal Travellers/Toshi Ichiyanagi/Taj Mahal Travellers)

Taj Mahal Travellers

37. Taj Mahal Travellers - August 1974 (1975). Perno del gruppo fu uno dei più importanti musicisti giapponesi del dopoguerra, Takahisa Kosugi: dopo aver fondato Group Ongaku (JPR40) aderendo alle direttive di Fluxus (primi anni Sessanta) e prima delle bellissime improvvisazioni con Ichiyanagi e Ranta (JPR46),  Kosugi licenziò due opere fondamentali con i Taj Mahal Travellers. Le registrazioni del 1974 si compongono di quattro lunghe tracce (tutte superiori ai venti minuti): sono eccezionali mantra, impalpabili e avvolgenti, sorta di esplorazione universale e metafisica che prepara gradatamente a rivelazioni sacre. I discreti accenni alla musica tradizionale, filtrata elettronicamente, congiura a tale fluire ipnotico. Takehisa Kosugi, voce, violin, armonica; Michihiro Kimura, voce, mandolino, percussioni; Seiji Nagai, tastiere, tromba, percussioni; Yukio Tsuchiya, tuba, percussioni; Ryo Koike, voce, basso; Kinji Hayashi, elettronica; Hirokazu Sato, voce, percussioni; Tokio Hasegawa, voce, percussioni.

36. Toshi Ichiyanagi - Opera Yokoo Tadanori wo utau (1969). Ichiyanagi, già con Kosugi e Ranta nelle improvvisazioni del 1975 (JPR46)  si ispira all’opera del pittore e grafico Yokoo Tadanori (autore di numerose celebri copertine per album), riconducibile superficialmente al serialismo pop-kitsch di Andy Warhol. La musica, quanto mai varia (concretismi, lieder elettronici, psichedelia) trova il suo completamento visuale nelle bellissime riproduzioni dei lavori di Yokoo allegate al disco.

35. Taj Mahal Travellers - July 15, 1972 (1972). Tre meravigliose tracce free-form (25’37; 11’15’’; 13’05’), fluide ed evocative, limate durante mesi di esibizioni live e costrette solo dalla sensibilità di ciascun esecutore; echi interstellari, rumori cosmici di fondo di un esplosione primigenia, inquietanti ululi di corni, disturbi elettronici, maestosi OM: un viaggio buddista in cui è impossibile discernere i profili dei paesaggi, interiori o prosaicamente oggettivi. Un vero capolavoro psichedelico. Tokio Hasegawa, voce; Takehisa Kosugi, voce, violino, elettronica; Ryo Koike, basso, armonica; Michihiro Kimura, chitarra, percussioni; Seiji Nagai, armonica, tromba; Yukio Tsuchiya, vibrafono.

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