venerdì 14 settembre 2012

Nurse With Wound list vol. 13 (David Cunningham/Cupol/VV. AA. aka Dadazuzu/Wolfgang Dauner/Debris'/Decayes/Dedalus)

Dedalus. NWW list vol. 13

71. David Cunningham (Nord Irlanda/Gran Bretagna) - Grey scale (1977). Colonne sonore, installazioni, collaborazioni eccellenti (This Heat, Michael Nyman), creazioni altrettanto eccellenti (Flying Lizards): Cunningham è maestro di lungo corso. Il perno dell’album sono le sei composizione Error system in cui i musicisti ripetono un pattern fisso: il primo errore di un esecutore viene imitato dagli altri e pone le basi per un secondo pattern e così via. Scaruffi lo considera brano manifesto dell’alea inglese.

72. Cupol/B.C. Gilbert & G. Lewis (Gran Bretagna) - 8 time (1980/1981). Bruce Clifford Gilbert e Graham Lewis provenivano dai grandissimi Wire, a quell’epoca reduci dai fasti di 154. Il 12’’ Like this for ages, a cui si riferisce la NWW, registrato come Cupol, fu più tardi integrato da altri lavori della coppia (sotto il nome di BC Gilbert & G. Lewis), 3R4 (1980) e Ends with the sea (1981); le tre prove furono poi raccolti in 8 time (1988). Musica sperimentale e ambientale di livello. Graham Lewis, chitarra, sintetizzatore, percussioni; B.C. Gilbert, percussioni; Davyd Boyd, basso.

73. VV.AA. (Germania) - Lehrlinge Zusammenhalten (1971). Disco da sempre attribuito a Dadazuzu, ma in realtà una compilazione di canti socialisti ad opera di gruppi di sinistra germanici, su cui spiccano i Floh de Cologne.

74. Wolfgang Dauner (Germania) - The oimels (1969). Riposante jazz-rock con venature orientali (Dig my girl): questo il lato migliore. Si chiude con un inopinato, ed evitabile, A day in the life. Pierre Cavalli, chitarra; Siegfried Schwab, chitarra, sitar; Wolfgang Dauner, voce, tastiere; Eberhard Weber, voce, basso, violoncello; Roland Wittich, voce, batteria.

75. Debris' (Stati Uniti) - Static disposal (1976). Proto-punk, punk sperimentale o che altro? Il disco è un capolavoro: Static è il punto d’arrivo di decine di fangosi lavori garage del passato, ma  complicato da voci fuori campo, accenni di sassofono, overdub, irruenza canagliesca, grezze cadenze rock ‘n’ roll. Grande Ivey. Da ascoltare assolutamente. Charles 'Chuck Poison' Ivey, voce, chitarra, sintetizzatori, elettronica; Richard Davis, tastiere, sassofono, rumoristica; Rectomo, voce, vibrafono, elettronica; Johnny Gregg, voce, batteria.

76. Decayes (Stati Uniti) - Ich bin ein Spiegelei (1978). Disco rarissimo (100 copie) e, quindi, sconosciuto ai più. Diviso in due lunghi brani (21’20; 22’06’’): il primo, registrato nel 1974, è una miscela di musica concreta, assoli di clarinetto, accordi spettrali di chitarra acustica. Il secondo, eponimo, è una cavalcata elettronica sempre sul punto di scollarsi, eppure dall’incedere potentissimo. Da ascoltare. Ron Kane, chitarra; Paul Sakrison, clarinetto, batteria.

77. Dedalus (Italia) - Dedalus (1973)/Materiale per tre esecutori e nastro magnetico (1974). Difficile dire se la NWW si riferisca al primo album dei Dedalus, orientato alla volgarizzazione del Canterbury sound, oppure al secondo, molto diverso, che si spinge, senza esitazioni ed infingimenti, verso la musica concreta e sperimentale più radicale. Nel dubbio li ho inseriti entrambi. Marco Di Castri, chitarra, sassofono, percussioni; Fiorenzo Bonansone, tastiere, violoncello; Furio Di Castri, basso, percussioni; Enrico Grosso, batteria, percussioni; René Mantegna, percussioni. Sul secondo album rimangono Marco Di Castri, Bonandone e Grosso.

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