Steve Ignorant (Crass). NWW vol. 12 |
64. Come (Gran Bretagna) - Rampton (1979). Probabilmente nella line up potrebbe celarsi l’australiano J. G. Thirlwell ovvero Foetus. Basterebbe questo a far capire cosa aspettarsi da tale lavoro che, si permetta l’inciso vanesio, presentiamo al pubblico di Internet nella versione più completa. Rasoiate di chitarra nel nulla, risatine e sospiri psicopatici, percussioni tribali, singulti di basso: industrial micidiale a mezzo fra i Throbbing Gristle più apocalittici e i Suicide. Da ascoltare assolutamente. William Bennett, chitarra; David Charles, voce, percussioni; Fuckman, voce, percussioni; Dr. Death, tastiere.
65. Companyia Elèctrica Dharma (Spagna) - Diumenge (1975). Gruppo barcellonese che propone del jazz-rock sciolto e piacevole con inflessioni proprie della terra catalana. Tale ultima qualità finirà per prevaricare le altre tanto da far considerare questo loro primo sforzo un punto singolare della loro carriera - carriera che, fra cambi di formazione e puntate verso il pop, è proseguita sino ad anni recenti. Esteve Fortuny, chitarra; Carles Vidal, basso; Jordi Soley, tastiere; Josep Fortuny, batteria, percussioni; Joan Fortuny, sassofono.
66. Comus (Gran Bretagna) - First utterance (1971). Musica obliqua quello dei Comus che traggono il nome dalla personificazione del komos, ovvero l’ebbrezza dei rituali dionisiaci. L’andamento e la vocalità, ambedue nervosi e, a tratti, vorticosi (per merito delle percussioni) sanciscono una frattura di fondo rispetto alla tradizione distensiva di certo folk anglosassone. Una festa pagana da ascoltare con attenzione. Roger Wootton, voce, chitarra; Glen Goring, voce, chitarre, percussioni; Andy Hellaby, voce, basso; Rob Young, flauto, oboe, percussioni; Bobbie Watson, voce, percussioni; Colin Pearson, viola, violino.
67. Cornucopia (Germania) - Full horn (1973). Eccellente miscela fra progressive e sonorità tedesche dei Settanta. Storica la suite Day of a daydreambeliever (19’22’’). Wolfgang Kause, voce; Harry Koch, voce, percussioni; Kai Henrik Möller, chitarre; Wolfgang Bartl, basso; Christoph Hardwig, voce, tastierw, chitarra; Jochen Petersen, sassofono, flauto, chitarra; Wolfgang Gaudes, batteria, percussioni, chitarra; Rudy Holzhauer, percussioni.
68. Crass (Gran Bretagna) - Stations of the Crass (1979). L’anno di formazione è il fatidico 1977: punk, ma duri come il diamante. Fondatori dell’acronimo DIY (Do it yourself), anarchici, incorruttibili alle lusinghe discografiche (mandarono al diavolo sia la boy-band Sex Pistols che – incredibile dictu – i Clash), i Crass rimangono, per il largo pubblico, largamente misconosciuti. Mangiate queste schegge di vetro e rivalutateli. Steve Ignorant, voce; Phil Free, chitarra, voce; N.A. Palmer, chitarra; Pete Wright, basso; Penny Rimbaud, batteria; G, voce.
69. Creative Rock (Germania) - Gorilla (1972). Già recensito qui. Rainer Erbel, voce; Michael Maas, chitarra, basso; Günter Schmeide, chitarra, basso; Klaus Weber, chitarra, percussioni; Benny Stremmel, sassofono, flauto; Hubertus Kreutner, tromba; Heiko Steinsiek, batteria.
70. Cromagnon (Stati Uniti) - Orgasm (1969). Noto anche come Cave rock, il disco è una follia tribale basata su grida, strepiti, pernacchie sonore, percussioni cacofoniche, coretti liturgici, clangori bestiali. Ogni tanto compare una mezza chitarra. Si odono cornamuse. Che siano i veri precursori dell’industrial? Storico. Austin Grasmere, voce, percussioni; Brian Elliott, voce, percussioni; The Connecticut Tribe, altro.
Thanks for using Mediafire and not Deposit Files.
RispondiEliminaPity the Cromagnon link doesn't work. :(
Best wishes.
Splendido disco quello dei Comus. Il link ai Cornucopia non va :(
RispondiEliminaOra dovrebbe andare
EliminaVa. Grazie mille : )
Elimina