sabato 5 gennaio 2013

Nurse With Wound list vol. 22 (Heratius/Hero/Juan Hidalgo/Hugh Hopper/Horde Catalytique Pour la Fin/Horrific Child)

NWW list vol. 22. Hugh Hopper

127.
 Heratius (Francia) - Gwendolyne (1978). Un prodotto oscuro del progressive francese ormai morente, ma ancora capace di licenziare opere indefinibili come questa a cui il termine crossover fa il solletico. Rumorismo, recitativi, free-jazz, inserti concreti, accenni blues, radiazioni Gong … Più che una curiosità; da ascoltare. Florence, voce, tastiere, percussioni; Robert, voce, clarinetto, tastiere, percussioni.

128. Hero (Italia/Germania) - Hero (1974). Hard-progressive solido e di fattura superiore alla media, ancorché privo di accenti originali. Registrato in Germania, fu ignorato da chiunque, anche perché la morte di Massimo Pravato, avvenuta l’anno prima della pubblicazione, aveva, di fatto, sciolto il gruppo. Da riscoprire, specialmente in un ambito feticistico (quello progressivo italico) che dona credito a chiunque fosse capace di strimpellare, all'epoca, su una tastiera. Bravo Deller alla voce. Robert Deller, voce, tastiere; Massimo Pravato, chitarra, basso; Umberto Maschio, batteria. 

129. Juan Hidalgo (Spagna) - Rrose Selavy (1977). Allievo di Bruno Maderna e Nadja Boulenger, figura di spicco dello sperimentalismo iberico, Hidalgo fondò, assieme a Walter Marchetti, l’ensemble ZAJ, vicino alle esperienze Fluxus e tangente alle esperienze sonore di John Cage (soprattutto nella denaturazione strumentale). Rrose Selavy (calembour per c’est la vie?) si compone di sei composizioni: la prima è un giro minimale di carillon, la seconda, di eguale durata, giustappone a tale traccia una serie di accordi di pianoforte, la terza si arricchisce di una nuova sonorità sovrapposta alle prime due e così via, sino al cacofonia ipnotica dell'anticlassico sestetto finale.   

130. Hugh Hopper (Gran Bretagna) - 1984 (1973). Bassista dei Soft Machine, e delle creature antecedenti (Wilde Flowers e Daevid Allen Trio), Hopper registrò 1984 ispirandosi all’omonimo romanzo di George Orwell (di cui riprende, nei titoli, la neolingua). Il risultato è progressive-jazz di vaglia, controllatissimo anche nei momenti apparentemente più liberi, e arricchito da collaboratori eccezionali (gravitanti nell’ambito Canterbury), fra cui Hastings, fondatore dei Caravan. Da ascoltare attentamente, per l’uso del tape looping (nastri magnetici preregistrati) nonché di una certa aria di fratellanza col successivo Rock bottom di Wyatt in cui Hopper suonerà assieme a Windo. Hugh Hopper, voce, tastiere, basso, sassofono, percussioni; Pye Hastings, chitarra; Gary Windo, sassofono; Lol Coxhill, sassofono; Malcolm Griffiths, trombone; Nick Evans, trombone; John Marshall, batteria, percussioni.

131. Horde Catalytique Pour la Fin (Francia) - Horde Catalytique Pour la Fin (1971). Inserti free- jazz costellano una materia sonora da ascrivere allo sperimentalismo estremo, teso fra i due corni del rumorismo e del silenzio. Quattro tracce (Gestation sonore I-IV) accomunate da un’atmosfera tesa ed ominosa, non indifferente, peraltro, ad echeggiamenti etnici. Richard Accart, sassofono, flauto; Jacques Fassola, chitarra, contrabbasso, banjo, arpa ebraica; Francky Bourlier, arpa, vibrafono, percussioni; Gil Sterg, batteria, percussioni.

132. Horrific Child (Francia) - L’etrange Mr. Whinster (1976). Il disco è da attrribuire a Jean-Pierre Massiera, personaggio obliquo ed accreditato precursore del progressive transalpino (con Les Maledictus Sound). Come definire tale opera? Colonna sonora d’un film dell’orrore? Feto deforme e gemello del nostro Jacula-Bartoccetti? Larghi inserti concreti da pellicola Hammer, gighe sabbatiche, recitativi sepolcrali, richiami a Les Fleurs du mal di Charles Baudelaire (in Frayeur) e versioni da I canti di Maldoror di Lautréamont (precisamente il quarto canto, nella traccia finale H.I.A. [Horreur indescriptible et accumulée]). Abbastanza interessante. Destinato ad un inevitabile culto da coloro che confondono insolito con geniale. Bob Damiano, JPM, Roberto Galbés, voci; Micky & Joyce, Paul & Virginia, seconde voci; Tony Bonfils, basso.

Nessun commento:

Posta un commento