NWW list vol. 16. Faust |
90. Eroc (Germania) - Zwei (1976). Eroc è il multistrumentista Joachim Heinz Ehrig, già batterista dei Grobschnitt. In Zwei, qui presentato nella versione accresciuta, le manipolazioni elettroniche si frantumano in brevi episodi intervallati da siparietti vaudeville e da recitativi. Al netto di discrete composizioni, l’impressione generale è quella data dal krautrock decadente dei primi anni Ottanta (simile a quello DDR), indigeribile e pesante come una pietanza grossolana.
91. Etron Fou Leloublan (Francia) - Batelages (1976). Come Art Bears (NWW24), Art Zoyd (NWW25) e Aksak Maboul (NWW17), già esaminati, gli Etron Fou fecero parte, invitati dagli Henry Cow, del collettivo Rock in Opposition. Questo loro esordio fu sottovalutato: Batelages è, come quello degli Aksak, progressive d’avanguardia con punte notevoli, da L’amulette et le petit rabin (18’09’’) a Madame Richard Larika (9’25’’), dall’andamento à la Gong scandito dal basso di Richard. Da ascoltare. Chris Chanet, sassofono; Ferdinand Richard, voce, basso, chitarra; Guigou Chenevier, batteria.
92. Exmagma (Germania) - Exmagma (1973). Notevole jazz-rock, ai limiti dell’improvvisazione (come nella finale Trippin’ with birds-Kudu-Horny, 18’48’’) e attraversato da una vena psichedelica che dona ulteriore fascino ad un impasto sonoro già variegato. Bravi gli interpreti a cominciare da Braceful. Andy Göldner, chitarra, basso, sassofono; Thomas Balluf, tastiere; Fred Braceful, batteria, percussioni.
93. Family Fodder (Gran Bretagna) - Sunday girls (1979)/Monkey banana kitchen (1980). Collettivo londinese che ruota attorno alla figura erratica di Alig Pearce, pianista e fisarmonicista. Un’aria scanzonata ed eccentrica domina sia l’esordio Sunday girls che il più robusto Monkey banana kitchen. Una piacevole serie di canzoni ben rifinite, a partire dalla cover di Blondie, Sunday girl #1. Alig Fodder [Alig Pearce], voce, tastiere, basso, sassofono, percussioni; Martin Harrison, chitarra, basso, percussioni; Mick Hobbs, basso, percussioni; Charles Bullen, voce, chitarra, viola, percussioni, batteria; Felix Fiedorowicz, voce, violino, tastiere, percussioni; Mark Doffman, percussioni; Ian Hill, voce, tastiere, arpa; Rick Wilson, percussioni, batteria; Graheme, violoncello; Dominique Levillain, voce; Judy Carter, voce; Naresh Singh Kaul, voce.
94. Patrizio Fariselli (Italia) - Antropofagia (1977). Reduce dall’esperienza con gli Area, Fariselli si avventura in un lavoro d’avanguardia memore dei cimenti di John Cage con pianoforte denaturato: Roastbeef, ad esempio, adopera “un pianoforte preparato con chiodi, viti, mollette di legno, carta, sassi, catene, elastici di gomma, un rotolo di cotone idrofilo e una bistecca di manzo”; In-side-out-side “si rifà direttamente alla dinamica del respiro negli attimi antecedenti l'eiaculazione”. Al netto delle provocazioni, ormai stantie, rimane un lavoro interessante.
95. Faust (Germania) - Faust (1971). Inutile dilungarsi su uno dei maggiori capolavori di sempre. Rudolf Sosna, chitarra, tastiere; Jean-Hervé Péron, voce, chitarra, basso; Hans Joachim Irmler, tastiere, elettronica; Werner "Zappi" Diermaier, batteria; Arnulf Meifert, percussioni; Gunter Wüsthoff, sassofono, effetti elettronici.
91. Etron Fou Leloublan (Francia) - Batelages (1976). Come Art Bears (NWW24), Art Zoyd (NWW25) e Aksak Maboul (NWW17), già esaminati, gli Etron Fou fecero parte, invitati dagli Henry Cow, del collettivo Rock in Opposition. Questo loro esordio fu sottovalutato: Batelages è, come quello degli Aksak, progressive d’avanguardia con punte notevoli, da L’amulette et le petit rabin (18’09’’) a Madame Richard Larika (9’25’’), dall’andamento à la Gong scandito dal basso di Richard. Da ascoltare. Chris Chanet, sassofono; Ferdinand Richard, voce, basso, chitarra; Guigou Chenevier, batteria.
92. Exmagma (Germania) - Exmagma (1973). Notevole jazz-rock, ai limiti dell’improvvisazione (come nella finale Trippin’ with birds-Kudu-Horny, 18’48’’) e attraversato da una vena psichedelica che dona ulteriore fascino ad un impasto sonoro già variegato. Bravi gli interpreti a cominciare da Braceful. Andy Göldner, chitarra, basso, sassofono; Thomas Balluf, tastiere; Fred Braceful, batteria, percussioni.
93. Family Fodder (Gran Bretagna) - Sunday girls (1979)/Monkey banana kitchen (1980). Collettivo londinese che ruota attorno alla figura erratica di Alig Pearce, pianista e fisarmonicista. Un’aria scanzonata ed eccentrica domina sia l’esordio Sunday girls che il più robusto Monkey banana kitchen. Una piacevole serie di canzoni ben rifinite, a partire dalla cover di Blondie, Sunday girl #1. Alig Fodder [Alig Pearce], voce, tastiere, basso, sassofono, percussioni; Martin Harrison, chitarra, basso, percussioni; Mick Hobbs, basso, percussioni; Charles Bullen, voce, chitarra, viola, percussioni, batteria; Felix Fiedorowicz, voce, violino, tastiere, percussioni; Mark Doffman, percussioni; Ian Hill, voce, tastiere, arpa; Rick Wilson, percussioni, batteria; Graheme, violoncello; Dominique Levillain, voce; Judy Carter, voce; Naresh Singh Kaul, voce.
94. Patrizio Fariselli (Italia) - Antropofagia (1977). Reduce dall’esperienza con gli Area, Fariselli si avventura in un lavoro d’avanguardia memore dei cimenti di John Cage con pianoforte denaturato: Roastbeef, ad esempio, adopera “un pianoforte preparato con chiodi, viti, mollette di legno, carta, sassi, catene, elastici di gomma, un rotolo di cotone idrofilo e una bistecca di manzo”; In-side-out-side “si rifà direttamente alla dinamica del respiro negli attimi antecedenti l'eiaculazione”. Al netto delle provocazioni, ormai stantie, rimane un lavoro interessante.
95. Faust (Germania) - Faust (1971). Inutile dilungarsi su uno dei maggiori capolavori di sempre. Rudolf Sosna, chitarra, tastiere; Jean-Hervé Péron, voce, chitarra, basso; Hans Joachim Irmler, tastiere, elettronica; Werner "Zappi" Diermaier, batteria; Arnulf Meifert, percussioni; Gunter Wüsthoff, sassofono, effetti elettronici.
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