lunedì 15 ottobre 2012

Dirty Three - Horse stories (1996)


I Dirty 3 (Warren Ellis, violino; Mick Turner, chitarra; Jim White, batteria), da Melbourne, sono i gli attori di un folk strumentale dove le assolate e sterminate pianure australiane hanno sostituito i bassipiani del meridione americano.
Ellis è il protagonista indiscusso: il violino, suonato in estese jam, senza nessun iato, guida tutti i nove strumentali, a partire dall'iniziale 1000 miles, dove gli arabeschi dello strumento si sommano sino a creare complesse architetture emozionali; Red, il finale in crescendo di Sue's last ride, I remember a time when once you used to love me sono gli episodi più eccitati dell'album, ma dove i Nostri trovano il loro vero registro sono le parti più distese, il capolavoro Hope, Warren's lament, Horse; qui Ellis può dispiegare la propria arte strumentale che si impreziosisce per accumulo, non per singoli momenti, né per brillantezza di assoli. Il correlativo oggettivo di queste tirate: la natura australiana o, meglio, quella miscela di sensazioni, struggenti e sublimi, che i desolati ed infiniti panorami australiani ingenerano e che il violino evoca e ricrea nel nostro animo. Siamo, insomma, abbastanza vicini alla definizione di folk da camera felicemente coniata per il trio; musica da camera, però, spogliata d’ogni intellettualismo (nonostante la formazione accademica di Ellis) ed eseguita in sale da concerto vaste come il deserto o l’oceano.

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