Catapilla |
Catapilla - Catapilla
(1971). Jazz-rock di livello: due
tracce secondarie (Tumbleweed e Promises, godibilissime, però, per chi
ama le sonorità dei Settanta) sono le ancelle delle due eccellenti suite, Naked death (15’39’’) e la conclusiva Embryonic fusion (24’10’’) innervate dagli assoli della chitarra e
dei fiati e dalla voce caratterizzante di Anna Meek, brava nel tour de force finale. Robert Calvert è solo
omonimo del cantante degli Hawkwind. Anna Meek, voce; Graham Wilson, chitarra;
Robert Calvert, sassofoni; Hugh Eaglestone, sassofono; Thierry Reinhardt,
flauti, clarinetto; Dave Taylor, basso; Malcolm Frith, batteria.
Patto - Patto
(1970). Ai Patto mancano una hit
veramente riconoscibile e la spregiudicatezza che fece grandi altri. S’inizia
con The man, dall’andamento
sapientemente trattenuto; si prosegue con una serie di pezzi hard-blues (bella Red glow) variamente ritmati e domati dalla voce di Mike Patto, uno
Joe Cocker da rivalutare subito. Mike Patto, voce; Olly Halsall, chitarra,
tastiere, vibrafono; Clive Griffiths, basso; John Halsey, batteria.
Spring - Spring (1971). Uno delle opere
progressive più misconosciute di
questa era felice; giocato tra raffinati tappeti di tastiere (domina il
mellotron) e delicati momenti acustici, il disco rinuncia al virtuosismo e alla
sovrabbondanza strumentale puntando su atmosfere distese e su quella malinconia
dimessa propria delle opere minori. In evidenza Grail e la più energica Hendre
mews. Pat Moran, voce, tastiere; Ray Martinez, chitarra, tastiere; Kips
Brown, tastiere; Adrian 'Bone' Maloney, basso; Pique Withers, batteria,
metallofono.
Grandissimi Patto, il gruppo più sfigato della storia. Halsall era un chitarrista fenomenale.
RispondiEliminaBravissimi gli Spring, il loro cantante successivamente divenne il tecnico di fiducia di Robert Plant.
Catapilla, Bravo! (et merci!)
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