sabato 4 maggio 2013

Francorocksampler vol. 1 - Franco Battiato 1965-1975 1^ parte/2^ parte/3^ parte



"Il cantante-cantautore e sedicente compositore Franco Battiato si e' cimentato in pressoche' ogni stile, dalla muzak pop all'avanguardia. Sfortunatamente, la sua prolifica produzione non è stata supportata da un'adeguata qualità, e la maggior parte delle sue registrazioni sono al più mediocri in ogni genere che prova. Occorre un sacco di pazienza per ascoltare alcuni suoi album ...".
Provate a indovinare chi ha vergato queste righe omicide ... Lo stesso che i bitolziani (seguaci dei Bitolz) torturano in effigie come nei riti voodoo. Ricordate? "I Beatles appartengono certamente alla storia del costume degli anni '60, ma i loro meriti musicali sono quantomeno dubbi ... i Beatles furono quattro musicisti mediocri che cantavano ancora canzoni melodiche di tre minuti ... la quintessenza della mediocrità musicale". Quanti travasi di bile ... 
Comunque a me Battiato piace; ha scritto numerose belle canzoni ed è autore di alcuni versi davvero memorabili che ogni antologia scolastica seria dovrebbe contemplare: 

Strano come il rombo degli aerei 
da caccia un tempo 
stonasse con il ritmo delle piante 
al sole sui balconi ... 
E sulle biciclette verso casa, 
la vita ci sfiorò 
ma il Re del Mondo
ci tiene prigioniero il cuore.

Il suo fascino si deve a una sintesi fra progressismo cosmopolita (che piace a sinistra; le accentature etniche, il pacifismo ...) e interiorità tradizionalista (che può piacere alla destra più avvertita; "le barricate le fai per conto della borghesia che crea falsi miti di progresso", il sufismo, Gurdjieff). Non manca nel suo repertorio l'indignazione civile (Bandiera bianca, 1981, "Quante squallide figure che attraversano il Paese/com'è misera la vita negli abusi di potere" o Povera patria, 1991), un'erotica debitamente spiritualizzata, la generale ripulsa per il secolo (mercificazione, massificazione ...) e una beffarda mescolanza di alto e basso ("A Beethoven e Sinatra preferisco l'insalata, a Vivaldi l'uva passa che mi dà più calorie"), a volte declinata con peculiare gusto midcult
E il suo Pollution è tuttora una delle poche note liete dello sperimentalismo italiano più risalente (assieme a certa nostra library music, sconosciutissima ai più, che potete trovare qua).
Buon ascolto.

Singoli anni Sessanta

E più ti amo
La torre
Le reazioni
Triste come me
Il mondo va così
Vento caldo
Marciapiede
E l'amore
Fumo di una sigaretta
Sembrava una serata come tante
Gente
Bella ragazza
Occhi d'or

From Fetus (1971)

Fetus
Fenomenologia
Meccanica
Mutazione

From La convenzione (1971)

La convenzione
Paranoia

From Pollution (1973)

Il silenzio del rumore
Areknames
Beta
Plancton
Pollution
Ti sei mai chiesto quale funzione hai?

From Sulle corde di Aries (1973)

Sequenze e frequenze
Aria di rivoluzione
Da Oriente a Occidente

From Click (1974)

I cancelli della memoria
No u turn
Il mercato degli dei
Rien ne va plus andante
Propiedad prohibida
Ethika for Ethica

From M.elle le gladiateur (1975)

Canto fermo

From Telaio Magnetico (1975)

Parte IV

4 commenti:

  1. La risposta al tuo indovinello è: Piero Scaruffi, l'unico "critico" che recensisce i dischi senza nemmeno ascoltarli :-) .
    Cosa ho vinto?

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    Risposte
    1. Puoi indicare un cantante o gruppo da recensire nei prossimi post (ammesso che sia/siano decenti).
      Gruppo o cantante che non ascolterò, ovviamente.

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    2. Che ne dici del disco omonimo di Alessandro De Lucchi?
      Puoi scriverne quello che ti pare, tanto non lo ha ascoltato nessuno...nemmeno io!

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