venerdì 18 dicembre 2015

Mother Mallard's Portable Masterpiece Co. - 1970-1973 (1999)

Una pietra miliare dell'elettronica mondiale.
David Borden, Steve Drews e Linda Fisher (sotto l'egida, l'influenza e la supervisione morale e tecnica di Robert Moog - inventore del sintetizzatore) licenziarono l'album originale nel 1973; nell'edizione del 1999 includono altre due tracce (Train e Easter), risalenti - come Cloudscape for Peggy - al 1970.
Il suono viene a situarsi sulla scia delle potenti suggestioni minimaliste di Steve Reich e Terry Riley, di pochi anni precedenti (specie nell'iniziale Ceres motion).
Sul disco c'è poco da aggiungere; basta ascoltarlo.
In linea generale (oserei dire: metafisica) mi piace, invece, azzardare questo: gli americani sono pionieri che amano lanciarsi sulle ali della tecnica: tanto più cresce la tecnica tanto più si estende il territorio delle loro scoperte; i tedeschi, al contrario, usano la tecnica per indagare se stessi; come popolo, anzitutto, e perciò quale parte peculiare di una più comprensiva interiorità europea.
L'elettronica americana si volge all'esterno, bulimica e seriale (nonostante i costanti riferimenti ai mantra orientali); quella germanica esplora l'inner space: non sono, forse, i bordoni di Klaus Schulze più un rendiconto dell'animo tedesco che una immersione nelle meraviglia del cosmo?


5 commenti:

  1. Come hai scritto ciò vale in linea generale. Però le eccezioni sono molteplici. Prendi Terry Riley: a me dà l'impressione che sotto certi aspetti se ne freghi della tecnica e pensi soprattutto ad esplorare il suo spazio interiore (e di conseguenza quello dell'ascoltatore).
    Se invece ascoltiamo gli ultimi (inascoltabili) lavori di Klaus Schulze ci dà l'impressione di appigliarsi agli ultimi ritrovati tecnologico-musicali senza metterci un minimo di anima.
    Comunque, dal tuo estratto, questi Mother Mallard's sembrano interessanti. Ne avevo sentito parlare ma non ho mai ascoltato nulla in proposito.

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    1. Per tecnica intendevo proprio la costruzione delle prime macchine elettroniche, tra cui il moog.
      E comunque mi riferisco sempre agli anni Settanta; dopo i Settanta tutto si confonde: nazioni, stili, influenze.
      Parecchi album di Schulze sono una porcheria, una presa per i fondelli bella e buona.

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  2. Risposte
    1. Click on the title, check the box and click on the download symbol.

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