giovedì 27 marzo 2014

Violent Femmes - Violent Femmes (1983)/Hallowed ground (1984)


1983 ... 1984 .. due dei dischi simbolo di quegli anni. Anni che non credevo di poter rimpiangere ... Da Milwaukee, Wisconsin, le Pappemolli Violente. Gli anni Ottanta: solo a riconsiderare le cotonature delle femmine e le imbottiture delle spalle nei vestiti ... ragazzi: sono anni irrecuperabili. E il cinema poi: tutti pazzi per Ghostbusters e Ritorno al futuro. Primi brividi erotici: La chiave, con Stefania Sandrelli, e Fotografando Patrizia con Monica Guerritore: il convento questo passava ... Chissà cosa portarci appresso da questi di anni: nulla, posso anticiparlo. Anni Ottanta, allora: esce (quasi sicuramente su Ciao 2001) la recensione di Hallowed ground. Entusiastica o giù di lì. A questo punto scatta la ricerca ... oggi, lo ripeterò all'infinito, nessuno può immaginare cosa significasse, trent'anni fa, cercare un disco: niente Internet, niente cataloghi, libri fermi con le lancette sugli anni Settanta ... un deserto ... indagini al buio ... si assediavano i commessi dei negozi ... qualcuno aveva notizie di prima mano ... sì, dovrebbe arrivare nei prossimi giorni ... oppure no: solo d'importazione ... oppure la sentenza: costa ventimila: una mazzata. Oppure, quando avevi sganciato una somma ragionevole (dalle tredici alle quindici mila), e te andavi con la tua busta quadrata, gialla o bianca o nera (sopra i caratteri immaginifici del logo della rivendita), scattava, perfida, la coltellata del bastardo dietro il banco: "Bel disco quello, bello ... però, non me lo ricordavo, non te l'ho detto prima ... ma quello che hanno fatto l'anno scorso ... eh sì, il primo ... come si chiamava? Ehhhh ... boh ... mi sa lo stesso ... Violent Femmes ... sì sì ... omonimo, insomma ... quello ce l'ho su cassetta ... l'ho riversato ... eh, quello sì ... nooo e certo, se lo do a tutti sto fresco ... chissà ... forse la prossima settimana ... bisogna controllare in magazzino ...". E si ricominciava. 
Ahi serva Italia di dolore ostello, cosa mi fai rimpiangere ... no, non rimpiango la mia giovinezza, rimpiango quell'Italia lì.

8 commenti:

  1. e anche quei dischi.prima o poi qualcuno dovrà fare giustizia a quel periodo del rock'n'roll.qualcuno dovrà mettersi a riascoltare e srivere di tante gemme che nessuno ricorda piu'. forse sarei un avvocato o non so cos'altro, senza tanti di quei dischi.odio i ricordi porca puttana.

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    1. Ci siamo noi a scrivere.
      Lo dimostriamo ogni giorno.
      Non siamo certo qua per i soldi. Per la testimonianza, questo sì.

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  2. soldi... quelli li lasciamo a Renzi e ai suoi paninari.

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    1. Paninari ... altro neologismo Ottanta. Gli altri chi erano: i truzzi?
      Begli schiaffi a tutte e due le congreghe ai miei tempi.

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  3. i primi due dischi dei violent femmes sono fra i migliori dischi di sempre.
    poi è vero, io ho odiato gli anni ottanta e non pensavo ddi arrivare a rimpiangere il decennio di Reagan, dell' craxismo ,del pentapartito delle tette di drive in e dell' individualismo.
    In quegli anni però, chi voleva, pteva ancora non omologarsi, si ascoltavano i Dead Kenneys senza paura di sentirli in un canale mediaset, perchè quello che si chiamava alternativa era davvero alternativa..

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    1. Vero, c'era meno informazione, ma, paradossalmente, più spazi di libertà. Ora siamo informatissimi, ma non si può fare niente (a meno di pagare tutto).

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  4. Non rimpiango, ovviamente, né Craxi né la DC né il pentapartito. Rimpiango, e credo che ne abbiamo tutti ragione, un'epoca in cui gli spazi del vivere erano pericolosi (come no?) ma necessari. Mentre oggi per chi non li ha conosciuti c'è l'illusione di poter vivere vicariamente, apparendo nello spazio pubblico e fisico solo per il consumo o per la produzione. E di poter trasferire tutto il resto in quello virtuale.
    Noi malaugurati. Ma infine i Violent Femmes, e gli Husker Du, e i Replacements, e tante altre cose, erano la dimensione della vita sanguigna, della certezza che tutto riporta sempre e comunque, ci piaccia o no, alla verità della carne.
    E grazie per il bel post. Ho anch'io i vinili.
    Franco

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    1. Non posso che darti ragione.
      Tuttavia una piccola nostalgia per Craxi comincio ad averla (io, che l'ho odiato con tutto il cuore per un decennio almeno).

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