domenica 5 agosto 2012

Early Psychedelia vol. 2 (Charlatans/Count Five/Chocolate Watchband)

Count Five

Charlatans (USA, San Francisco, California) - The Charlatans (1969). Formatisi nel 1964, i Charlatans operarono presso il Red Dog Saloon (Virginia City, Nevada), futuro ritrovo di Grateful Dead e della comunità hippie: di fatto il gruppo, che si esibiva sei giorni su sette, fu uno dei primi a forgiare la scena di San Francisco, strascico storico delle sessions del Nevada. Di quegli spettacoli resta poco; il disco omonimo oscilla errabondo fra Byrds, blues, calchi beatlesiani (When I sailin’ by) e inopinate incursioni nel roots rock (della frontiera americana). George Hunter, voce; Mike Wilhelm, voce, chitarra, armonica; Mike Ferguson, voce, piano; Richard Olsen, basso; Dan Hicks, batteria.

Chocolate Watchband  (USA, San José, California) - Melts in your brain .. not on your wrist! (complete recordings 1965-1967). Nascono a San José nel 1964. I Chocolate appaiono subito fortemente influenzati dai primi Rolling Stones (ascoltare Sweet young thing), per merito del cantante Aguilar e, soprattutto, del produttore veterano Ed Cobb a cui, di fatto, si devono i primi due album. Nonostante ciò il gruppo si pone in evidenza per l’energia con cui propone alcuni classici (In the midnight hour, Come on, Hot dusty roads, I’m not like everybody else). Le prevaricazioni del produttore Cobb (che utilizzerà membri di altri gruppi in supporto – compreso Don Bennett che sostituisce in alcuni casi Aguilar) provocheranno lo sfaldamento dei Watchband, ma sono decisive per la creazione del fascinoso impasto musicale che, a distanza di mezzo secolo, fa ancora presa. Dave Aguilar, voce; Mark Loomis, chitarra; Sean Tolby, chitarra; Bill Flores, basso sostituito da Danny Phay; Gary Andrijasevich, batteria.

Count Five (USA, San José, California) - Psychotic revelations (recordings 1966-1969). Conterranei e coetanei dei Chocolate Watchband, i Count Five furono una realtà ben più sotterranea. Dopo il grande successo del singolo Psychotic reaction (ricordato anche da Lester Bangs), i Nostri vivranno artisticamente ancora poco tempo preferendo le aule universitarie al palco. L’omonimo lavoro del 1966 e i singoli sparsi confermano un suono nervoso e personale, nonostante l’ombra evidente del rock anglosassone a loro contemporaneo (vedi le loro versioni di My generation e Out in the street degli Who). Kenn Ellner, voce, chitarra; Sean Byrne, voce, chitarra; John ‘Mouse’ Michalski, chitarra; Ray Chaney, basso; Craig ‘Butch’ Atkinson, batteria.

3 commenti:

  1. Terrific! I loved vol 1. and vol 2 looks just as good. Bravo! and many thanks... Psych-out!!

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  2. grande articolo! ascoltavo questa radio (technicolor web of sound):
    [qui l'articolo nella mia lingua: http://funeraliveshit.blogspot.it/2011/12/technicolor-web-of-sound-60s.html] quando ho conosciuto questi tre band!!!

    grazie per averli recensito. solo da voi potevo aspettarmelo...
    vi seguo da molto tempo!

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