Howard Phillips Lovecraft (Providence, 20 Agosto 1890 - Providence 15 Marzo 1937) |
Il 20 Agosto 1890 nasceva a Providence Howard Phillips Lovecraft; una notizia inessenziale per la storia della letteratura, evidentemente, dato che l’opera del Nostro fu sottoposta a critiche omicidiali. Non senza ragione: i suoi racconti abbondano di superfetazioni e luoghi comuni orrorosi che possiamo definire, a tratti, ridicoli. Eppure una strisciante, oscura forza impone questa produzione limitata ed errabonda (pubblicò in gran parte su rivistine di settore) all’attenzione di un pubblico sempre più vasto (perdurante, però, il rifiuto accademico). Come mai? La risposta è semplice: Lovecraft è uno dei rari e coerenti antiumanisti integrali mai vissuti. Due scrittori alquanto preziosi, Giorgio Manganelli e Jorge Luis Borges, intravidero questo lato nerissimo e sovraletterario e, di fatto, accolsero l’americano nel loro Pantheon di favoriti, nonostante lo sfoggio obbligato di un velato sarcasmo. Il primo gli dedicherà un capitolo de La letteratura come menzogna (La città blasfema); il secondo un racconto (There are more things). Finalmente, nel 1991, il sodale nichilista Michel Houellebecq scrive Contro il mondo contro la vita, saggio entusiastico sulla filosofia del solitario di Providence.
Lovecraft fu un materialista convinto; negò spirito ed anima, Dio e demonio, religioni e credenze. Soprattutto egli negò l’ultima superstizione inestirpabile, ovvero la dignità antropocentrica. Deità immani (Great Old Ones), irriducibili all’umanità, più antiche della Terra e dei pianeti, regnano, da sempre, sulle nostre vite; esse soggiacciono, a loro volta, ai capricci di un’Entità suprema, cieca ed idiota, che gorgoglia insensatamente fra suoni di flauti al centro dell’Universo. I Grandi Antichi si manifestano occasionalmente; in tali casi all’uomo non resta che la pazzia. La loro stessa esistenza, infatti, dimostra la falsità dei valori che l’uomo ha eternato nella sua brevissima storia progressiva; l’antichità incommensurabile d’Essi, la loro indifferenza suprema, non può che testimoniare l’insignificanza e la meschinità del genere umano e dei suoi prodotti morali e civili. Questo, in un guscio di noce, il messaggio di Lovecraft che filtra, nonostante la sua prosa. L’umanità è qualcosa di irrilevante e mendace e verrà soppiantata nuovamente dai vecchi padroni: di essa non resterà nulla, nemmeno l’eco del suo più furente strepito.
Centinaia di musicisti presentirono, in tale concezione, al di là dell’involucro avventuroso, un cuore abnorme, immenso e tenebroso; una rivelazione immedicabile, che non era contro qualcuno o qualcosa, ma contro l’umanità e le sue paccottiglie ideologiche di ogni tempo. I fragili resti della storia umana, colma di rumore e follia, verranno spazzati via dai venti interstellari come un accidente di poco conto; per sempre.
Compilation 1
Black Sabbath - Behind the wall of sleep
Caravan - C’thlu Thlu
HP Lovecraft - The white ship
Arzachel - Azathoth
HP Lovecraft - At the mountains of madness
HP Lovecraft - At the mountains of madness
Vaselines - Lovecraft
Morphine Angel - Breakfast with Chtulu
Metallica - The thing that should not be
Mercyful Fate - Kutulu
Electric Wizard - Weird Tales
Therion - Chtulhu
Pain Teens - Innsmouth
Compilation 2
Rudimentary Peni - Arkham hearse
Nile - Beneath eternal oceans of sand
Fields of the Nefilim - Reanimator
Hypocrisy - Necronomicon
Rage - Beyond the wall of sleep
Rudimentary Peni - Lovecraft baby
Therion - Call of Dagon
Electric Wizard - Dunwich
Metallica - The call of Ktulu
Paul Roland - Chtulhu
Bevis Frond - The Miskatonic variations II
Hi.
RispondiEliminaGood blog!
I love everything about Lovecraft. The enigma, the books, music, the Terror...
Thanks.
Jan from the Netherlands
I've never read Lovecraft, but I'm sure going to listen to these good-looking mix-tapes. I love themed compilations. Very cool! Many many thanks.
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