giovedì 4 giugno 2015

Fabio Celi e Gli Infermieri - Follia (1969) ovvero: Io chiedo il capestro. Voglio vederli morti.


Mafia capitale: 44 nuovi arresti. Anche consiglieri centrodestra e centrosinistra. Pd sotto accusa replica: "Marino baluardo di legalità"
Blitz nel Lazio, Sicilia, Abruzzo ed Emilia Romagna. Anche 21 indagati a piede libero. Al centro dell'inchiesta il business dei migranti. Coinvolti Gramazio, Tredicine, Ozzimo, Coratti, Caprari e Tassone. Nelle carte anche il nome di Alemanno. Il sindaco: "Dimissioni? No, vado avanti".

Va avanti, lui. Ma dove vai, coglione!
Tutto questo nel giorno in cui si annuncia l'IMU sugli impianti industriali.

Basta, rinunciamo infine.
Alla libertà, ai diritti.
In cambio d'un capestro.
No, non è uno scambio doloroso. Neanche un mercimonio. È puro guadagno.
E poi quale libertà? Quella di votare? Stiamo scherzando? Quale libertà? Quella di parola? Stiamo scherzando di nuovo? La libertà di scegliere cosa? Cosa scegliamo?
E quale diritto? Quello di essere sopravanzato nella vita reale da perfetti inetti e corrotti? Il diritto alla felicità? A essere lasciato in pace? A essere libero in casa propria? Il diritto alla proprietà? Ad avere un lavoro? I figli a scuola? La vacanzuola?
Basta, per carità.
La libertà in Occidente è solo un tratto superstizioso, un cascame di antiche età. Non ha più senso.
Dare indietro il simulacro del diritto e il fantasma della libertà in cambio d'un giusto capestro, ecco, questo è un buon affare.
L'unico inciampo è quell'aggettivo: giusto. Dipende da noi.
Necessita un dictator rei gerendae causa.
La Patria è ingovernabile. Tutti i meccanismi sono saltati, è in polvere quella delicata e necessaria gerarchia intermedia fra cittadino e Stato.
E lo Stato è ormai flatus vocis; di fatto rileva esclusivamente quale congrega di burocrati e aguzzini, di protervi contabili usurai. Cos'è questo Stato se non un groviglio di interessi privati che usa l'esoscheletro democratico (oh, quanto rispettabile!) per sostentarsi con avidità parassitaria?
Ai miei diritti-burla rinuncio volentieri, con una risata.
Di questa armatura inservibile, che solo opprime chi la porta e manda ridicoli clangori di ferraglia, come il cimiero e la cotta del pezzente Don Chisciotte, posso fare a meno.
I diritti!
Non voglio diritti, né democrazia, né libertà.
Me ne sbatto.
Se li prenda il mio nuovo signore.
Rinuncio per un Michele Kohlhaas o un Marco Furio Camillo; va bene anche un lurido Pugacev, un pugnace Ned Ludd o un rapace Ivan.
Bello morire per tali uomini.
Moriturus te salutat.
Ma esigo il capestro.
Li voglio vedere impiccati, dal primo all'ultimo. Mille, diecimila, centomila patiboli, lungo la via Appia. Mi voglio beare a tale vista, le facce scure di sangue cagliato, braccia e gambe appese come stracci, le palle degli occhi ciondolanti fuor dell'orbita, beccate dai corvi, a segnare traiettorie di sguardi allucinati. Voglio ridere forte a guardare chi piange ai piedi d'ogni minuscolo Golgota, voglio frustare le loro mogli e i loro mariti, le madri e i padri, e voglio prendere a calci nei denti pure i figli, dileggiarli mentre quei papponi oscillano lenti contro un sole tiepido e luminoso.
Ridete, ora?
E voglio ghignare mentre penzolano pure i sacerdoti della bontà, e le diafane pitonesse della correttezza, cogli arti disarticolati dalle slogature, le trippe schiantate, strette dai nodi mortali, le budella che se ne vogliono scappare per uno qualsiasi dei loro beneducati orifizi, per le scintillanti tubature dell'anima - un'autoclave di fratellanza.
Uno degli arrestati annunciava sul proprio sito:



5 PASSI PER LA RIGENERAZIONE

Rigenerazione: è questa l'azione principale che abbiamo scelto per caratterizzare la nostra politica guardando al futuro di Roma Capitale. Rigenerazione è cambiamento. Rigenerazione è crescita. Rigenerazione è nuova vita.

Ben detto, vecchia talpa!
Questa è giusta. Rigenerazione. Traverso il fuoco e il sangue.

6 commenti:

  1. Uno dei recenti arrestati, titolare di una tabaccheria, abita dalle parti di casa mia e fra amici lo chiamiamo il tabacchino voltagabbana. Questo tizio una dozzina di anni fa era berlusconiano poi, dopo un salutare passaggio nella camera di compensazione mastelliana, ha traslocato con armi e bagagli nei pidioti. Naturalmente questo cambio di casacca, coi voti che si è portato appresso, ha pagato poiché finalmente era diventato assessore non so a che cosa con quel babbuino di sindaco vigente.
    Stamattina mi è capitato di passare davanti alla sua bottega e mi sono trattenuto per non gridare "AL GABBIOOOOO!!!".
    Comunque sono d'accordo con te: non devono avere gli stessi diritti nostri. Devono morì

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    1. La tabaccheria è perfetta per riciclare il denaro delle tangenti.
      Perfetta pure per allestire un piccolo giro d'usura.
      Dalle mie parti a Torrevecchia-Montemario tali figure sono piuttosto frequenti. E sono tutti imprestati alla politica per mezzo di mogli figli mariti zii e cugini.

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