Radim Hladik |
Chissà se un giorno Praga verrà riconosciuta quale uno dei principali epicentri del progressive jazz europeo (o del progressive tout court) ... progressive, questa definizione onnicomprensiva che usiamo con tanta disinvoltura ... d'essa, alla fine, posso solo affermare ciò che Sant'Agostino affermava a proposito del tempo: "Se non mi chiedono cosa sia lo so, se me lo chiedono non lo so più". Il progressive non è nemmeno una musica, in realtà, ma l'insieme irripetibile di timbri strumentali, filtri produttivi d'alta scuola, impegno politico e grandi musicisti ... oggi esistono gruppi progressive? Sicuramente, ma siamo restii a chiamarli tali perché si è perso quell'irrecuperabile retrogusto che denotava, come una corrente artistica di portata universale, il rock europeo degli anni Settanta.
Dicevamo dei grandi musicisti: la Cecoslovacchia ne aveva di straordinari. Basta sentire per intero la prima raccolta in esame: qui ritroviamo i Fermáta, di cui abbiamo già parlato, Blue Effect (e Modry Efekt), Jazz Q Praha; scopriamo gli ottimi Energit e gli Impuls; i notabili Mahagon, Etc e Jazzrockova Dilna (i cantanti dei Dilna son tutti cecoslovacchi, ho controllato) ... perché ottimi e notabili?
Per questo: se alcuni di loro fossero stati a Woodstock oggi noi li canticchieremmo assieme a With a little help senza esitazioni; la vita è fatta così. Se gli Energit avessero preso il posto di Santana su quel palco fatale ... e (ultima ucronia) se Santana avesse suonato accanto a questi tipi ... probabilmente l'avrebbero incenerito ... Parlo di Energit e taccio dei pezzi grossi, tra cui i Collegium Musicum del grande Marian Várga, su cui ritorneremo prossimamente.
Esagero? No, la pubblicità, signori, crea un conformismo più duro del diamante e il conformismo, si sa, è una droga potente. Provate a dire a un drogato che non potrà più avere i suoi grammi ... poi provate a dire a un nostalgico che Santana è inferiore a Collegium Musicum e Energit ... un inferno.
Altra scoperta il chitarrista Hladik, di cui però ignoro produzioni in proprio ... ma c'è molto da scavare, non ci si ferma qui.
Intanto si cominciano a delineare le prime mappe: Roma Milano Parigi Praga Varsavia Canterbury ...
Bigbít / Československý Jazz Rock 1970-1976
Blue Effect & Jazz Q Praha - Návštěva Tety Markéty, Vypití Šálku Čaje
Modrý Efekt & Jazzový Orchestr Čs. Rozhlasu -
Jazz Q Praha - Pozorovatelna
Jazz Q Praha - Trifid
Fermáta - Postavím Si Vodu Na Čaj
Energit - Paprsek Ranního Slunce
Energit - Soumrak
CH.A.S.A. - Chasablanca
Impuls - Spirála
Mahagon - Ve Světle Petrolejky
Bohemia - Kam Jdou
Etc … - Mlýn
Jazzrocková Dílna 1975 - Witness to the world
Modrý Efekt & Radim Hladík - Modrý Efekt & Radim Hladík (1975). Radim Hladík, chitarra; Lešek Semelka, voce, tastiere; Josef Kůstka, voce, basso, violino; Vlado Čech, batteria; Jiří Stivín, flauto, sassofono; Martin Kratochvíl, tastiere.
Energit - Energit (1975). Luboš Andršt, chitarra; Emil Viklický, tastiere; Rudolf Ticháček, sassofono; Jan Vytrhlík, basso; Anatoli Kohout, batteria; Josef Vejvoda, batteria; Karel Jenčík, batteria; Jiří Tomek, percussioni
Energit - Piknik (1978). Luboš Andršt, chitarra; Milan Svoboda, tastiere; Rudolf Ticháček, sassofono; Bohuslav Volf, trombone; Michal Gera, tromba; Zdeněk Zahálka, tromba; Jan Vytrhlík, basso; Jaromír Helešic, basso, percussioni; Jiří Tomek, percussioni.
Ho trovato dei gruppi interessanti di jazz, fusion in Ungheria, bella musica e di ottima qualità come quella che sto ascoltando qui ora.
RispondiEliminaGli Usa e la Gran Bretagna hanno dominato il mercato per molto tempo (la lingua? L'astuzia commerciale?) sarebbe interessante capire il perchè molta produzione è rimasta accantonata nonostante l'alto valore artistico, solo perchè parlava una lingua diversa.
(A proposit, gli Energit sono notevoli!)
Girami qualche nome ungherese sicuro.
EliminaLi ho postati sulla Virgin:
EliminaLABNTOS ZOLTAN
https://plus.google.com/108128441326288972824/posts/LgJJ2P4o4dt
FENYVESI MARTIN+ VACZI DANIEL :
http://myguitarists.blogspot.it/2014/09/vaczi-daniel-quintet-feat-fenyesi.html
EKTAR :
https://plus.google.com/108128441326288972824/posts/Q3UaQv9rXvJ
https://plus.google.com/108128441326288972824/posts/feMQJw5fZVm
DRESH QUARTET:
https://plus.google.com/108128441326288972824/posts/M7v9xkahGma
VACZI DANIEL MULTET
https://plus.google.com/108128441326288972824/posts/6sud61ibyNJ
Del gruppo Ektar ti ho dato due link di due brani che possano essere rappresentativi dello stesso album.
Bene, grazie
EliminaLa musica oltre cortina faticava non poco a trovare un proprio mercato da questa parte dell'europa (e del mondo...). Purtroppo per fare buon rock possono bastare un paio di musicista una chitarra, una tastiera... Per fare un disco di successo occorrono studi di registrazione, ingegneri, e soprattutto un distributore e un manipolo di agenti che la sappiano lunga del mercato e delle sue strategie.
RispondiEliminaOggi c'è ottimo progressive, soprattutto nell'Europa continentale. Credo che la strategia sia stata in qualche modo, piano piano, associarlo a certi stili "metal", per ricavarsi una fettina di mercato più praticabile e differenziata da quella rappresentata da coloro che, dopo i Genesis (o i Crimson, i Jetro..) non hanno più ritenuto nulla degno di essere chiamato progressive.
Riguardo alle classifiche, non so. Forse se i Fermàta fossero stati a Woodstock e noi avessimo qui e ora scoperto Santana relegato nel mercato messicano staremmo a dire il contrario; non so, non è facile. Ma è divertente e giusto.
Ciao
Ma io non voglio Santana relegato nel mercato messicano ... lo voglio alla pari ... sul ring ...
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