lunedì 3 novembre 2014

Genesis - Viva Italia! Live in Reggio Emilia, 20 gennaio 1973/Live in Roma 22 gennaio 1973

Me ne stavo leggendo bel bello la poesia di William Wordsworth, Erravo solitario come una nuvolauna delle più celebri composizioni in lingua inglese, quando ebbi a catturare, con la coda dell'occhio interiore, l'inevitabile primo rigo del testo originale: I wandered lonely as a cloud.
E sorse la domanda: ma non è questo anche il primo rigo di The colony of Slippermen, da The lamb lies down on Broadway? E risposi: certamente che lo è ... ma che domande mi faccio ... domande retoriche, oziose ... finte domande ...
Oggi leggo Webbaticy su Tuningmaze 3.0: "E' davvero interessante notare quanto le preferenze possano cambiare nel corso del tempo: un disco che si pensava da isola deserta, da colossale punto di riferimento ed ardentemente amato, può sorprendentemente invecchiare ed essere sottostimato (quasi mai capita il contrario, invece). L'esperienza può fare anche questi scherzi: man mano che si continua a scoprire e scavare, le coordinate possono spostarsi in più direzioni.
Per quanto mi riguarda, col tempo ho appurato che i miei gusti si allontanano sempre di più dal melodismo e vanno ad approcciare lidi scontrosi, di sostanziale sperimentazione ed ostinatamente contro".
Che dire? Sono d'accordo con lui. L'ho già detto in un mio post, peraltro. Posso solo aggiungere che certo melodismo, a volte, torna a essere apprezzato, come succede, per esempio, a The colony of Slippermen, recuperato grazie all'occasione letteraria ...
Si torna allo stesso punto della cicloide, si torna ai Genesis, come quando si aveva quindici anni, ma ci si torna spostati di qualche migliaio di anni luce ... con parecchia sapienza e cicatrici in più ...
Anche questo mi sembra d'averlo già detto: l'importante è il viaggio.

Palazzo dello Sport, Reggio Emilia, 20 gennaio 1973

Watcher of the skies
Story of Henry & Cynthia
The musical box
The fountain of Salmacis
Story of two ladies
Get 'em out by Friday
Inspiration story
Supper's ready
A humourous sketch
The return of the Giant Hogweed
The knife


Palasport, Roma, 22 gennaio 1973

Watcher of the skies
The musical box
The fountain of Salmacis
Supper's ready
The return of the Giant Hogweed
The knife

8 commenti:

  1. Sono d'accordo anch'io. Sia sul fatto che quando si scava, sia perdono i riferimenti fissi e si è più liberi di seguire il proprio istinto,scoprendo cose nuove, e diventando sempre più esigenti, sia sul riascolto.Difatti, ascolto mentre scrivo, alla luce delle nuove esperienze e del più sapiente approccio, album come questo continuano a piacermi.Si vede che anche qui c'è ancora da scavare..
    (Non male come qualità d'incisione)

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  2. Ho letto anch'io il post su tuning maze, e lo sottoscrivo in pieno. Del resto ceedo che dobbiamo ormai dare per assodato che l'ascolto cambia nel tempo, i dischi stessi cambiano nel momento (storico) in cui li ascoltiamo.
    credo sia il motivo principale per cui è sempre necessario il riascolto, l'indagine, la verifica del più o meno recente passato.
    Non per essere antimodernisti (che poi non sarebbe mica un peccaro) ma per avere evidenze ulteriori.
    Salut!

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    1. Riascoltare, certamente, per depurare il gusto dalle mode e dai facili entusiasmi, ma anche per stabilire un canone accettabile nel tempo.

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  3. A me è accaduto, guarda caso, proprio con "Lamb...". Quando l'accattai, pischello, nei lontani 70 lo consideravo uno dei più grandi dischi di tutti i tempi. Ora lo trovo decisamente sopravvalutato, pur se lo ritengo ancora il migliore dei Genesis.

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    1. Forse hai ragione, ma l'effetto nostalgia entra a far parte del giudizio.
      Comunque preferisco Selling England e Foxtrot.

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  4. il concerto sembrerebbe quello li' ma secondo me e' un falso mancano gli applausi gli scoppi eccetera un fake insomma peccato le mie registrazioni siano state perse...... fatte con un nakamichi 500 e 2 shure

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