domenica 21 settembre 2014

Drumming is our life - 30 drum solos for your mind and body

Carl Palmer
Tutti possono vantare una scena primaria infantile, quell'esperienza traumatica che indirizza, inesorabile, verso i futuri comportamenti adulti.
Poiché, da infante, non ascoltavo musica (a parte i 45 giri di casa: Il gatto con gli stivali, beat italiano anni Sessanta, varie colonne sonore, da Per un pugno di dollari a El degüello), a quell'età son rimasto immune dagli shock sonori. Crescendo, però, detta scena mi si è presentata nella sua duplice terribilità; o di colpo, improvvisa e scioccante, oppure, come insegna Freud, diluita nel tempo, quale processo auditivo traumatico che assume progressivamente significato e senso. 
Mi riferisco all'assolo o a solo o solo di batteria.
Lo shock singolo fu Moby Dick; nel tempo, tale vulnus fu esacerbato da una volgare serie di pestoni contenuta in un live dei Guns & Roses e da numerose masturbazioni strumentali hard/metal/core. In breve: quando partiva l'assolo di batteria pigiavo il fast forward. Che dire? La performance di John Bonham mi sembrò, da subito, un pleonastico riempitivo (del consueto furtarello dei Nostri: questo, però, dovevo scoprirlo in seguito); l'accozzaglia dei Guns (e tutte le altre), invece, significavano altro, ossia questo: che l'assolo di batteria (il topos rock par excellence, forse più dell'esibizione tragico romantica del guitar hero) era la parola d'ordine segreta, il segno massonico, il campanello pavloviano per comunicare surrettiziamente ai consumatori rock, più o meno stagionati: attenti, ragazzi, questo è rock! Non vedete la traspirazione estrema del drummer alle pelli? La gesticolazione parossistica? Il volto che assume gradatamente le linee ominose dell'individuo infartuato? I capelli scarmigliati come una Gorgone? I liquidi che sprizzano a ogni rullata (organici o messi là a miracol mostrare dal regista del video d'ordinanza)? Questo, signori, è rock, puro rock e chi non è d'accordo con noi peste lo colga!
Guarii molto tardi dallo shock; la convalescenza fu lunga. Bozzio, Cobham e Bruford mi furono d'aiuto: li ringrazio. Oggi sono del tutto sanato; tanto da offrirvi questo florilegio, messo insieme scartabellando varie pagine internet. Ho preferito inserire alcuni artisti meno conosciuti piuttosto che i soliti pestatori. 
La lista (una delle centinaia possibili) è notevole, anche se non contempla Charlie Watts.

Alan White
Alex Holzwarth
Aquiles Priester
Benny Greb & Johnny Rabb
Buddy Rich
Carl Palmer
Casey Grillo
Derek Roddy
Furio Chirico
George Kollias
Joe Babiak
John Macaluso
Jun-ichi
Marco Minnemann
Mario Duplantier
Mike Mangini
Mike Portnoy
Mike Terrana
Morgan Agren
Neil Peart
Nick D'Virgilio
Nicko McBrain
Romain Goulon
Sami Kuoppamäki
Simon Phillips
Terry Bozzio
Tomas Haake
Tony Royster
Virgil Donati
Zoltan Csörsz

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