C'è poco da dire ... Dopo Freak Antoni, Francesco Di Giacomo. Avevo preparato un altro post, polemico, politico e inacidito dalla frustrazione, ma non è aria.
Per natura non sono incline a celebrazioni, eulogie, necrologi, entusiasmi postumi. Se una persona merita lodi cerco di rendergliele in vita. Dopo è tardi; ed è facile. Non mi piace, altrettanto, il feticismo autoriale; non ho mai cercato di conoscere artisti, dietro, avanti o a lato delle quinte; non ho mai ammiccato. Credo di non possedere neanche un autografo; e neanche un biglietto di concerto incorniciato.
Per natura non sono incline a celebrazioni, eulogie, necrologi, entusiasmi postumi. Se una persona merita lodi cerco di rendergliele in vita. Dopo è tardi; ed è facile. Non mi piace, altrettanto, il feticismo autoriale; non ho mai cercato di conoscere artisti, dietro, avanti o a lato delle quinte; non ho mai ammiccato. Credo di non possedere neanche un autografo; e neanche un biglietto di concerto incorniciato.
Stavolta però è diverso. Lo sento. Con Freak e Di Giacomo svanisce un mondo. La foto sopra, in bianco e nero, è straziante. Non scompaiono solo i testimoni di un'età che, più o meno sinceramente, non si accontentava del presente; scompare una parte della Patria che, a posteriori, era migliore della nostra.
Impegnata, beffarda, coraggiosa; forse velleitaria, ma vitale.
Scompare l'Italia ...
Il Banco del Mutuo Soccorso: traditional music of the vanishing peoples ...
Il Banco del Mutuo Soccorso era prog, ora è blues ...
Addio.
Non sono mai riuscito ad affezionarmi alla loro musica ma condivido la tua opinione che erano una generazione migliore.
RispondiEliminaHi, it's nice blog! And very large. I want invite you read my http://the-russian-rock.com/
RispondiEliminaChe peccato un cantante eccezionale, una voce unica!
RispondiEliminaL'unica cosa che mi faceva piacere il BMS era proprio la voce di Di Giacomo.
RispondiEliminaChe dire? R.I.P.