I Pere Ubu prima dei Pere Ubu. I Rocket from the Tombs non hanno ancora le pulsioni new wave della danza moderna, una sorta di post punk riadattato ai tempi psicotici del nuovo mondo mirabile; certe acide cacofonie, però, possono già intuirsi in filigrana (Life stinks) e il gruppo (col chitarrista Herman, che sostituiva Laughner) già gravita compatto attorno al Falstaff di Cleveland, David Thomas (quando si impone come prima voce su Craig Bell, O'Connor e lo stesso Laughner).
The day the earth met ... consiste in una serie di prove e concerti dei Rocket from the Tombs (1975; si formarono l'anno prima) ed è l'unica testimonianza di un certo spessore che tramandi il sound dei primissimi Ubu. Un paio di cover degli Stooges (Raw power, Search and destroy), una breve parodia di Satisfaction (un tratto comune ai conterranei Devo), e rock 'n roll energici che Thomas declina con impeto debordante imprimendo un primo punto di svolta (Frustration, Down in flames).
Ubu unchained è una serie di live registrati presso l'Agora di Cleveland fra il 1975 (a nome Rocket) e il 1976 (come Pere Ubu). La seconda parte del disco, con Thomas, è indicativa del nuovo corso: a parte Life stinks e Sentimental journey (che confluiranno in The modern dance), brillano come perle compiute Heart of darkness e Final solution; il monolinguismo rock, che pure è presente nelle brucianti accelerazioni ritmiche, convive con inquietanti rielaborazioni schizoidi (distorsioni, gorgheggi da alienato, crepitii), specchio di una realtà dissociata che gli uomini sono ormai incapaci di ridurre ai vecchi schemi della logica sociale.
I primi incendi di alcuni dei più grandi piromani di sempre.
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