Il cuore dell'album è sicuramente l'esecuzione del classico Hocus Pocus, un melange ipercinetico fra hard rock, flauti prog e yodel, una delle gemme tenuta in serbo da qualsiasi radio DJ per scaldare i motori o i padiglioni assonnati. Incastonato a Hocus troviamo anche Sylvia, brano in cui l'energia live si stempera in un melodismo facile, ma indubbiamente accattivante. Eruption e Answers! Questions! Questions! Answers!, dal tono quasi funky, completano perfetti questa esibizione di forza coinvolgente.
Tale ultimo tratto nei live sublima in pregio; nella restante produzione di studio, invece, scevra dalla rutilante estroversione, s'avverte costante l'insidia della grossolanità.
Thijs van Leer, voce, tastiere, flauto; Jan Akkerman, chitarra; Bert Ruiter, voce, basso; Pierre van der Linden, batteria.
Beautiful, thankyou!
RispondiEliminaNon li avevo mai considerati più di tanti gli olandesi, troppo leggerini e leziosi per i miei gusti.Ultimamente invece li sto rivalutando. Sarà la vecchiaia impellente?
RispondiEliminaCome detto, dal vivo sono apprezzabili.
EliminaIn studio si lasciano andare a cose più grossolane.
Sono tecnicamente molto bravi, ma non so..van Leer sembra un saltimbanco.Ho ascoltato una versione un pò più misurata di questa e mi è piaciuta di più..
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