domenica 29 giugno 2014

Czesław Niemen - Marionetki (Niemen voll. 1-2) (1973)/Ode to Venus (1973)

Cantante soul, dalle sonorità beat, quindi folksinger di protesta, Czesław Juliusz Wydrzycki (1939-2004; polacco, ma nato in terra bielorussa, allora Unione Sovietica) si avvicinò gradatamente al progressive nei primissimi anni Settanta (forse per quel movimento dell'anima sonora che caratterizza tutta l'Europa in quel periodo); i due volumi di Niemen (accorpati sotto il titolo Marionetki) e Ode to Venus rappresentano uno dei vertici della produzione continentale: vertice misconosciuto, ovviamente, seppur già parzialmente esplorato in una delle nostre rudimentali antologie sulla musica nell'Est Europa nel decennio mirabile (Eastern Europe in the 70s vol. 5).

Causa l'inciampo della lingua, di Niemen si conosce pochissimo; le frequentazioni testimoniano a suo merito: Hammer e Laird della Mahavishnu Orchestra, Tangerine Dream e Klaus Schulze (Niemen esplorerà l'elettronica a partire dall'album Katharsis, del 1975); ma è la variegata e brillante fusion dei due lavori a deporre benigna: progressive con forti ombreggiature jazz, ricco di afflato melodico e di una tensione verso l'avanguardia non secondaria (come nei diciotto minuti di Requiem dla Van Gogha).
L'ensemble che accompagna Niemen, capitanato dal tastierista Józef Skrzek, è, di fatto SBB (acronimo di Szukaj, Burz, Buduj, ovvero cerca, distruggi, costruisci), il più famoso gruppo polacco, responsabile di almeno un paio di lavori di symphonic prog d'alto livello (e su cui ritorneremo).
Per il resto, come di consueto: occorre ascoltare, studiare, sovvertire ...

6 commenti:

  1. Ho letto da qualche parte che per un certo periodo è stato anche in Italia.

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    1. Bravo, ha collaborato con Farida.
      Un'amica della cantante mi ha confermato il tutto.

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    2. E naturalmente beatteggiava alla fine Sessanta, con Camaleonti, Ranieri e affini.

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  2. è lo stesso Niemen che ha fatto anche dei pezzi di beat in italiano?

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  3. Sì, con Camaleonti e Massimo Ranieri. Fine Sessanta.

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  4. Che dischi| Da leccarsi i baffi : )
    Ovviamente nel riunire i primi due volumi, il primo, più ostico è stato messo in coda: dannato uomini del marketing!

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