Formazione milanese raccolta attorno al giovane archeoricercatore Walter Maioli*, gli Aktuala rimangono, in virtù della sincerità della loro ricerca, uno dei rari gruppi italiani che abbiano studiato le sonorità orientali e dell'Africa mediterranea senza cadere in speciose operazioni new age o, peggio, terzomondiste.
Sia detto da subito: gli Aktuala possiedono solo in parte la capacità di filtrare il materiale originario e, quindi, di rielaborarne l'essenza dando vita a nuove interpretazioni; questo avviene, per citare uno degli esiti migliori, nei Voice of Eye dove, sotto il manto elettronico occidentale, traspare, come da un antico manoscritto mal raschiato, la scrittura originaria che accresce la suggestione. Il gruppo milanese, invece, si limita a tradurre con troppa meccanicità, seppur con evidente gusto ed amore, le sonorità etniche esponendosi, in tal modo, a facili accuse di derivatività: l'ottimo sito John's Classic Rock provvede, a tal proposito, una spietata citazione da Il libro bianco sul pop in Italia: “mondezza rivestita di misticume di infima categoria. […] Un qualsiasi gruppo orchestrale marocchino fa di Aktuala un nucleo di imitatori per diletto”**; al di là del linguaggio teppistico, la stroncatura, pur ingiusta, coglie pienamente il problema***.
I meriti degli Aktuala consistono quindi, oltre che nella pioneristica introduzione degli strumenti etnici**** nel panorama musicale italiano, anche allora chiuso a qualsiasi deviazione dal bric-à-brac melodico da tre minuti, nella impeccabile esecuzione dei sei strumentali, tra cui spiccano l'eterea When the light began, gli scoppi free-jazz di Mammoth R.C. e la distensione, con inaspettati tocchi blues, di Dejanira.
Walter Maioli portò avanti il progetto per altri due album (senza la moglie e Capra Vaccina) cercando di agganciare la musica italiana alle esperienze europee più colte (Popol Vuh, Third Ear Band); successivamente si dedicò allo studio ed alla sperimentazione confermando, in tal modo, almeno la schiettezza della propria ispirazione.
* Oltre a Maioli (oboe, flauto, armonica), la prima formazione annoverava Antonio Cavallanti (sassofono), Antonio Cerantola (chitarra), Lino 'Capra' Vaccina (percussioni) e Laura Maioli (percussioni).
** Anonimo, Il libro bianco sul pop in Italia, Arcana, 1976
*** Non mancarono, naturalmente, le accuse di regressione politica, oggi incomprensibili oltre che, già allora, peregrine.
**** Oboe arabo, djembe, balalaika, dulcimer, sitar, koborò, tablas.** Anonimo, Il libro bianco sul pop in Italia, Arcana, 1976
*** Non mancarono, naturalmente, le accuse di regressione politica, oggi incomprensibili oltre che, già allora, peregrine.
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