mercoledì 14 agosto 2013

Nurse With Wound list vol. 30 (Moving Gelatine Plates/Fritz Müller Rock/(Thierry Müller) Ilitch/Musica Elettronica Viva/Music Improvisation Company/Mythos)

NWW list vol. 30. Mythos
Indice generale/General index

177. Moving Gelatine Plates (Francia) - Moving Gelatine Plates (1971). Progressive purissimo sbilanciato sul versante anglosassone, a mezzo fra Soft Machine e Henry Cow. Grande padronanza dei mezzi tecnici nonostante la giovanissima età (Thibault e Bertam erano sui vent’anni) e una bella fluidità che, però, non desta mai vere sorprese. Da ascoltare comunque. Didier Thibault, voce, basso, chitarra; Gérard Bertram, voce, chitarra; Maurice Helmlinger, tastiere, tromba,sassofono, flauto; Gérard Pons, percussioni; Jack-Henry Robert, nastri preregistrati; Jean-Claude Boufferait, nastri preregistrati.

178. Fritz Müller Rock (Germania) - Fritz Müller Rock (1977). Rock ‘n’ roll fuori tempo massimo declinato secondo un certo tono sguaiato e fuori le righe. La coda del disco risveglia l’interesse con Ich Stehe Morgens, l’inaspettata Fritz Müller Traum (nove minuti di musica concreta e marcette inopinate) e I don’t understand it, una canzoncina ai limiti del punk che sarebbe piaciuta a Lou Reed. Eberhard Kranemann (Fritz Müller), voce, chitarra, basso, violoncello, sassofono, clarinetto, tastiere, effetti elettronici; Egon Stüwe, chitarra, cori; Norbert Foltynowicz, tastiere, tromba, accordion, cori; Oliver Petry, tastiere, cori Dirk Fleck, basso, cori; Marvin Dillmann, didgeridoo; Peter A. Schmidt, batteria, cori; Rüdiger Braune, batteria, cori; Marianne Green, voce.

179. (Thierry Müller) Ilitch (Francia) - Periodik mindtrouble (1978). La traccia omonima (25’25), in cui domina l’organo, dopo alcuni rovesci iniziali, si sintonizza su un ipnotico raga minimale memore, ovviamente, di Terry Riley. Le Ballades urbaines (in tre momenti, per un totale di venticinque minuti) sono studi per chitarra e nastri preregistrati in cui i radi accordi risultano tanto più perturbanti poiché prendono corpo da un fondo silente e spettrale. Ottime anche le dodici Innerfilmsequences, dove la chitarra fraseggia con bordoni di tastiere (l’harmonium: Nico è dietro l’angolo) e litanie di percussioni. Da ascoltare subito.

180. Musica Elettronica Viva (Stati Uniti/Francia) - Leave the city (1970). Ensemble internazionale (formato a Roma, nel 1966) che include alcuni grandi nomi della sperimentazione come Alvin Curran, Teitelbaum, Steve Lacy. Leave the city si compone di due tracce elettroacustiche (Message, 22’32’’ e Cosmic communion, 22’29’’) che risentono di espliciti influssi orientali. Il primo è un disteso OM, il secondo un raga che vira su un versante cosmico più inquieto. Incombono gli influssi di John Cage con cui i Nostri si esibirono nel 1967. Da ascoltare. Alvin Curran, Richard Teitelbaum, Frederic Rzewski, Allan Bryant, Ivan Vandor, Jon Phetteplace, Steve Lacy, Garrett List, Franco Cataldi, Gunther Carius.

181. Music Improvisation Company (Gran Bretagna) - The Music Improvisation Company (1970). Noise e improvvisazione allo stato puro, ma derubricati ad un tappeto sonoro quasi sempre sommesso, fitto di aborti di chitarra, spetezzi di sassofono, accenni di percussione. Per tre quarti d’ora camminerete su un pulviscolo di vetri spezzati. Per orecchie allenate. Derek Bailey, chitarra; Evan Parker, sassofono, autoharp elettrico; Hugh Davies, tastiere, effetti elettronici; Jamie Muir, percussioni.

182. Mythos (Germania) - Mythos (1972). Notevole esempio di psichedelia irriducibilmente anni Settanta. A parte l’inizio, Mythoett, l’iniziale tributo a Händel, l’album si compone di due suite. La prima, Oriental journey/Hero’s death (18’03), grazie all’uso del sitar, sconfina nei dilatati territori etnici à la Popol Vuh; la seconda, Enciclopedya Terra (17’42), è una prevedibile, ma gustosa miscela di suggestioni Pink Floyd e Amon Düül. Stephan Kaske, voce, chitarra, sitar, tastiere, flauto; Harald Weisse, chitarra, basso; Thomas Hildebrand, batteria, percussioni.

4 commenti:

  1. Thank you! Love this series!

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  2. I also love the Nurse with Wound list series! Thanks! John

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  3. Segnalo per quanto riguarda il disco dei MEV questa nota trovata in rete: Alvin Curran most probably refers to this record when he states that "a couple of French kids [which] we just took [...] in [the group] actually stole the name of the group and put out their own record" ("Live in Roma", ed. Daniela Margoni Tortora, Die Schachtel, 2010, pp. 156-157).

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