Finchley Boys |
Indice generale/General index
Finchley Boys (USA, Chicago, Illinois)
- Everlasting tribute (1972;
recordings 1968-1969). Tinteggiature
psichedeliche (bella Swelling waters)
su una solida base hard blues e garage sostenuta dalla chitarra dell’oriundo
olandese Oostdyck (Outcast, Hooked). Da risentire e rivalutare. George
Faher, voce, armonica; Garrett Oostdyck, chitarra; Tabe, basso; J. Michael
Powers, percussioni.
Haunted (Canada, Montreal) - The Haunted (1967). Altro gruppo parecchio sottovalutato. Notevoli ammicchi al
suono rock melodico britannico (Who, Them
e compagnia), ma le partiture originali (1-2-5,
Horror show) e le suggestioni
dylaniane (Untie me) delineano un
quadro generale inaspettatamente all’altezza dei gruppi migliori. John Monk,
voce; Jurgen Peter, chitarra; Al Birmingham, voce, chitarra; Bob Bozak, basso;
Nick Farlowe, batteria.
Litter (USA, Minneapolis, Minnesota) - 100
$ fine (1968). Psichedelia virata verso il rock più roccioso della sponda d’oltreoceano e alleggerita da
tocchi beat. Non mancano tentativi
arditi di smagliare il tessuto musicale consueto (Apologies to 2069 e la versione da nove minuti di She’s not there, degli Zombies). Da sentire. Dan Rinaldi, voce, chitarra; Danny
Waite, voce, tastiere; Tom ‘Zippy’ Caplan, chitarra; Jim Kane, basso; Tom
Murray, batteria.
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