sabato 9 marzo 2013

Beyond the boundaries. Post rock vol. 2 (Shellac/Gorge Trio/Colossamite)

Shellac

Shellac (USA, Chicago, Illinois) - At action park (1994). I tre minuti di My black ass sono, forse, uno dei vertici del math-rock (in cui rientrano anche Gorge Trio e Colossamite): lo sferragliare della chitarra, le impennate asperrime, l’entrata della sezione ritmica, l’indugio catatonico del finale spezzato dalla chiusura bruciante rimangono memorabili. Il minimalismo di Albini traduce un universo disseccato e psicopatico; per ravvisarne i sintomi basta sentire l’iniziale afasia della successiva Pull the cup, le improvvise catatonie (Song of the minerals), gli andamenti scheggiati; l’abbandono all’umanità (la melodia) sembra scientemente precluso: un capolavoro schizoide di potenza rarissima. Steve Albini, voce, chitarra; Bob Weston, voce, basso; Todd Trainer, voce, batteria. 

Gorge Trio (USA, Oakland, California) - Dead chicken fear no knife (1998). La formazione con doppia chitarra permette ai californiani di elaborare un’arte contrappuntistica à la Don Caballero. Dodici strumentali in cui, peraltro, non mancano riferimenti ad altri disarticolatori di classe eccelsa (Polvo, Slint): il padre, però, è sempre il Capitano. John Dieterich, chitarra, Ed Rodriguez, chitarra; Chad Popple, batteria.

Colossamite (USA, Minneapolis, Minnesota) - All lingo’s clamor (1997). I Gorge Trio con l’aggiunta di Sakes, direttamente dai Dazzling Killmen. Le acrobazie noise dei Nostri assumono, quindi, uno spessore drammatico inaudito liberandosi da qualsiasi autoindulgenza; teso e ben suonato. Nick Sakes, voce, chitarra; John Dieterich, chitarra, Ed Rodriguez, chitarra; Chad Popple, batteria.


2 commenti:

  1. Albini è diventato uno dei miei miti grazie ad Action Park, non solo per il grandissimo contenuto, ma anche per la registrazione (il suono della batteria secondo me è il migliore della storia).

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    1. Un genio, possiamo pure dirlo, visto che, anche come produttore, ha le mani in pasta in parecchia roba valida. Però gli altri lavori degli Shellac sono debolucci assai.

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