mercoledì 13 giugno 2012

Dogbowl - Cyclops nuclear submarine captain (1991)


Dogbowl, al secolo Stephen Tunney, rappresenta il lato gioioso della nuova psichedelia mondiale (che va da Azalia Snail a Robert Montgomery, versione Dadamah) e la continuazione dei migliori giochi di Barrett, versione Floyd (evidente, ad esempio, in Window fall down).
L'atmosfera svagata e lunare, che garantisce la dilatazione propria di queste sonorità, viene portata a livelli giullareschi con esecuzioni da fool band*: lo strumming distratto di Tunney, i testi balzani, il clarinetto e il sassofono che accompagnano incessanti le canzoni al limite della sgangheratezza ci avvincono sin dalla prima traccia, You hit me over my head, apposta intelligentemente sulla porta di questo paese dei balocchi; accettato il gioco non possiamo che avventurarci senza remore nell'oretta di calorose mattane del chitarrista americano, esaltata, peraltro, da un talento melodico non comune. Se la psichedelia di Dadamah ha per tema il sogno e possiamo paragonarla al dipinto di Henri Rousseau, L'incantatrice di serpenti, o a certi paesaggi notturni dello stesso autore (La zingara addormentata, Giungla con fenicotteri), Tunney è sicuramente un naif, fattore di un mondo in cui le leggi terrestri cedono il passo a quelle di un'anarchia simpatetica; come in Chagall dove la gioia per la vita fa volare i personaggi o li ritrae come acrobati.
Swan, Ferris wheel, Cyclops nuclear submarine captain, Love bomb, gli episodi più in evidenza di questa orchestrina circense. 

* Michael Schumacher, chitarra; Lee Ming Tah, basso; Race Age, batteria; Christopher Tunney, clarinetto.

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