martedì 24 febbraio 2015

Joe Cocker - Mad dogs & Englishmen (1970)

Alle 7.25 circa, davanti all'edicola, o meglio: davanti alla copertina (a sinistra) in mostra presso un'edicola (una delle superstiti edicole romane) è partita la prima bestemmia ... non per il contenuto - merda purissima, ça va sans dire - ma per l'inutile ambiguità della sintassi ... "Come non l'avete visto" a cosa si riferisce? Se al "paese" nulla da eccepire ... in una rivista, però, sedicente musicale, che titola un numero "Le cento facce della musica italiana" credo che il "visto" si concordi a "suono" ... un suono mai visto, insomma ... sinestesia di rara sensibilità ...
Un paese meraviglioso, davvero ... peccato che tocca viverci ... il prosieguo della giornata non lo augurerei a uno psicopatico seriale ... la realtà purtroppo è una: l'Italia sta sbracando irreversibilmente. Incredibile la tenacia nel non far funzionare nulla, dai trasporti pubblici alle poste agli snodi essenziali del vivere quotidiano; laddove una pratica qualsivoglia può filare vaselineggiando verso una felice conclusione, ecco il cialtrone di turno tirare fuori dal magico cilindro dell'inettitudine l'ultima circolare o leggina o impedimento (a volte inventati di sana pianta) ... ovvero gli inesausti moltiplicatori (per dieci) di altrimenti inesistenti difficoltà burocratiche ...
Siamo in un cul de sac: impossibile uscirne per via democratica; parimenti impossibile uscirne con una rivoluzione: ecco la nevrosi dell'italiano contemporaneo; sente che ogni via è chiusa, ma non ha la forza di rompere gli schemi e rischiare la pelle ... certo, in un modo ne usciremo: orizzontali, per dirla alla Tex Willer ...

Alla fine di questa giornatina mi son messo ad ascoltare il povero Joe Cocker, altro superclassico che non ho mai ascoltato davvero in vita mia ... mal gliene incolse ... a parte She came in through the bathroom window, vicina al mio cuore sol perché era la sigla televisiva di un programma RAI d'antan, il tutto mi è sembrato straordinariamente ordinario ... straordinariamente ordinario ... vi piace? devo metterci il copyright se no Rolling me lo ruba subito questo meraviglioso calembour ... mi chiedo il motivo per cui certi LP continuino a rimanere punti fissi dell'adorazione rock ... certo, un disco di gospel bianco piacevole e ben suonato, uno dei tanti cresciuti nel fertile solco dell'English blues e affini, ma finiamola qua ... 
A volte mi sorprendo a pensare che tale opera di revisione sia la conseguenza di un declino: quello del potere d'influenza delle majors ... la propaganda, insomma, non riesce più sobillare con la forza di prima ... da un'epoca cinquantennale in cui le storie del rock (cartacee) riportavano - inevitabili! - Mad dogs tra gli imperdibili, si sta lentamente scivolando in un caravanserraglio musicale caotico, pletorico, e con scarsi riferimenti critici, ma, per una volta, dai giudizi assolutamente liberi dai pre-giudizi ... e  il povero Cocker ci lascia la pelle ... ma noi gli vogliamo bene comunque: evviva Joe!

4 commenti:

  1. Non c'è niente da fare: la gente non vuole esporsi. Nella vita reale, in quella virtuale, meglio non dire quello che si pensa, seguire il gregge o mischiarsi con gli zombie. Nè martiri nè eroi. La generazione delle nullità.

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    1. Pagheranno in seguito, insieme a figli e nipoti ...
      Furboni.

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  2. Già. Ma nel frattempo, come vedi (e ho atteso apposta qualche giorno), nessuno commenta, nessuno si espone, nessuno si confronta....

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    1. Che devo dirti?
      Anch'io sono tentato di passare al 'me ne frego' più totale.

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