NWW vol. 5. Area |
17. Aksak Maboul (Belgio) - Un peu de l'âme des bandits (1980). Recensito qui.
18. Arbete och Fritid (Svezia) - Håll andan (1979). Gli Arbete och Fritid (Lavoro e Tempo Libero) nascono ad Uppsala nel 1969; dieci anni dopo, con tale album, chiudono la carriera. Essi alternano improvvisazioni (Kalvdans), sciocchezze (l’iniziale Harmageddon boogie), apprezzabili scivolamenti verso la psichedelia. Ove Karlsson, Thomas Gartz, Torbjörn Abelli, Tord Bengtsson, Ulf Wallander, sassofono.
19. Arcane V (Francia) - Marron dingue (1979). Gruppo dai natali oscurissimi. Free jazz discreto, giocato tra percussioni e fiati, di evidente origine klezmer.
20. Archaïa (Francia) - Archaïa (1977). Gli Archaïa vengono usualmente inseriti nella cosiddetta corrente zeuhl, branca del progressive francese egemonizzata, ideologicamente, dai Magma (la dieresi rimanda, peraltro, ai giochi grafici kobaiani). In realtà ai Nostri mancano del tutto i cambi di ritmo, la magniloquenza operistica e la vocalità impazzita di Vander: le tracce, guidate dalla linea liquida del basso, rimandano ad uno space rock fluido più affine a certi moti degli Heldon di Richard Pinhas. Da ascoltare. Pierrick Le Bras, voce, chitarra, tastiere; Philippe Bersan, voce, tastiere, percussioni; Michel Munier, basso.
21. Archimedes Badkar (Svezia) - II (1976). Il gruppo miscela con naturalezza elementi folk ed etnici, dal versante slavo a quello orientale ed africano. Il lavoro, un doppio, risulta, per ciò, eterogeneo e rischia l’incongruità esotica new age; lo soccorrono le tracce più sperimentali, le notevoli Jorden, Radio Tibet, Tva tundra stolta ar, da ascoltare con cura. Per Tjernberg, tastiere; Peter Rönnberg, chitarra; Matts Hellqvist, chitarra, basso; Christer Bjernelindm basso; Kjell Anderssonm batteria; Tommy Adolfsson, tromba; Jörgen Adolfsson, sassofono; Pysen Eriksson, percussioni.
22. Area (Italia) - Caution radiation area (1974). Se Le Orme furono, par excellence, il lato melodico del progressive italiano, gli Area ne costituirono il versante sperimentale, sempre a livello di eccellenza. Demetrio Stratos, voce, organo, clavicembalo, percussioni; Patrizio Fariselli, tastiere, clarinetto basso, percussioni; Paolo Tofani, chitarra, tastiere, flauto; Giulio Capiozzo, batteria, percussioni; Ares Tavolazzi, basso, contrabbasso, trombone.
23. Urban Sax (Gilbert Artman) (Francia) - Urban sax (1977). Già fondatore dei Lard Free (1970), Artman avviò il suo nuovo ensemble di sassofonisti nel 1977 ed estese vieppiù la formazione includendovi percussionisti, bassisti, danzatori. Ogni performance, peraltro, veniva allargata a musicisti locali: si arrivò a toccare i duecento elementi. Urban Sax si compone di due tracce di circa venti minuti in cui la big band di fiati origina un minaccioso tappeto sonoro, fra avanguardia e jazz. Adrien Duplay, Alain Potier, Christian Chanet, Christian Casaliggi, Claude Bernard, Jean Augeron, Patrice Quentin, sassofono alto; Jean-Pierre Thiraut, sassofono soprano; Antoine Duvernet, Bernard Ghiringhelli, Géraldine Andre, Laurent Grangier, Pascal Barres, Pascal Nicolle, Phil Dromard, Werner Durand, sassofono tenore.