domenica 12 luglio 2015

Nurse With Wound list vol. 42 (Demetrio Stratos/Supersister/Taj Mahal Travellers/Tamia/Tangerine Dream/Ghédalia Tazartès/Technical Space Composer's Crew/'Mama' Béa Tekielski)

NWW vol. 42. Tamia Valmont

248. Demetrio Stratos (Italia) - Cantare la voce (1978). Le investigazioni sullo strumento musicale più negletto: la voce. Demetrio Stratos, artista cosmopolita (nacque in Egitto da genitori greci, di fede ortodossa), recupera all’ascolto occidentale alcune tradizioni vocali popolari (siberiane e mongole) in funzione di rottura proprio con l’ordine borghese. L’operazione, assolutamente eversiva dal punto di vista antropologico e politico, mostra inoltre una tecnica stupefacente (basta dare un orecchio a Flautofonie e altro nonché a Investigazioni. Diplofonie e triplofonie [in cui Stratos raddoppia e triplica la voce alterandone il timbro]); il limite del disco risiede in una persistente aria d’incompiutezza, come se ogni traccia fosse un torso per sperimentazioni e studi piuttosto che una scultura finita e polita. Scartafaccio e non libro. Da confrontare, per la comprensione di tali appunti, al lavoro affine di Tamia Valmont.

249. Sweet Okay Supersister (Olanda) - Spiral staircase sass (1974). Abbiamo già presentato i primi due album della formazione olandese, Present from Nancy e To the highest bidder. Il presente Spiral staircase conferma il loro “eclettismo lodevole eppur forzato”, fra episodi di progressive colto, inserti concreti e lazzi di buona lega. Vanno riconosciuti ai Supersister, tuttavia, sia l’originalità d’ispirazione che la perizia nell’esecuzione. Robert Jan Stips, voce, tastiere; Sacha van Geest, voce, flauto, percussioni; Martin Van Wijk, chitarra; Dick De Jong, cornamuse; Anneke Van Der Stee, mandolino; Mien Van Den Heuvel, mandolino; Bertus Borgers, sassofono; Jan Hollestelle, basso; Ron Van Eck, basso; Louis Debij, batteria; Los Alegras Band, batterie; Dorien Van Der Valk, cori; Inge Van Iersel, cori; Josee Van Iersel, cori.

250. Taj Mahal Travellers (Giappone) - August 1974 (1975). Giàpresentato qui, JPR37.

251. Tamia (Francia) - Senza tempo (1981). La cantante francese (Tamia Valmont) recupera e reinterpreta vocalmente la tradizione popolare (medio)-orientale: in Shakuhachi song, ad esempio, una melodia nipponica per flauto di bambù, in First poliphony le polifonie tibetane, e così via. Le punte del disco (Narcissa solis) attingono davvero a un’esperienza atemporale, fuori d’ogni canone occidentale. Da ascoltare.

252. Tangerine Dream (Germania) - Electronic meditation (1970). Il debutto dei Tangerine Dream, formati da tre colonne della musica germanica dei Settanta, è già un capolavoro. Sono passati quarantacinque anni: Electronic meditation non solo non è invecchiato, ma, a tutt’oggi, fa appassire, al confronto, parecchia avanguardia arrivata subito dopo. Essenziale. Edgar Froese, chitarra, tastiere; Conrad Schnitzler, chitarra, violoncello, violino; Klaus Schultze, batteria; Jimmy Jackson, tastiere; Thomas Keyserling, flauto.

253. Ghédalia Tazartès (Francia) - Tazartès' transports (1980). Francese di nascita, ma di ascendenza ebraica (in terra turca), Tazartès fonde con sorprendente fluidità concretismi, loop, effetti elettronici, spezzoni parlati (anche in italiano) e suggestioni di musica popolare nord-africana e medio-orientale: il pout-pourri si snoda sicuro, segno inconfutabile di una sensibilità superiore. Forse è world music, forse no. Eccellente, in ogni caso.

254. Technical Space Composer's Crew (Germania) - Canaxis V (1969). Il capolavoro diHolger Czukay, già recensito qui.

255. 'Mama' Béa Tekielski (Francia) - La folle (1977). Di padre polacco e madre italiana, Béatrice Tekielski si inscrive, per sua stessa ammissione, nella riconoscibile tradizione della canzone francese propria a Brel, Brassens e Léo Ferré. La forza appassionata e ruggente delle interpretazioni, a volte fluviali (La mort, 16’30’’) e dilatate, la pongono ben al di là del semplice manierismo. Da ascoltare.

6 commenti:

  1. Vorrei che questa lista non finisse mai, ma mi rendo conto che siamo già alla T e non manca molto all'alba...

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    1. Poco più di trenta album ...
      Sto cercando una lista simile da proporre, ma non la trovo.
      Ho anche pensato di scrivere a Stapleton per un aggiornamento ...

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  2. Nessuna lista sarebbe come questa, a mio avviso.
    Interessante l'idea di scrivere a Stapleton.
    Sapevo che tempo fa aveva messo in vendita su Ebay migliaia di dischi della sua oceanica collezione.

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    1. Certo, sarebbe diversa (addio aura magica dei Settanta), ma ho idea che il vecchio Stefano conosce cose di cui non sappiamo ancora.
      Gli scriverò, anche per sapere cosa risponde ... se risponderà.

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  3. Scusa se approfitto dello spazio. E' solo per dirti che ho iniziato a predare, come ti avevo detto, la tua isola del tesoro per il mio miserevole blog. Ti ringrazio.

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