NWW vol. 42. Tamia Valmont |
248. Demetrio Stratos (Italia) - Cantare la voce (1978). Le
investigazioni sullo strumento musicale più negletto: la voce. Demetrio
Stratos, artista cosmopolita (nacque in Egitto da genitori greci, di fede
ortodossa), recupera all’ascolto occidentale alcune tradizioni vocali popolari (siberiane
e mongole) in funzione di rottura proprio con l’ordine borghese. L’operazione,
assolutamente eversiva dal punto di vista antropologico e politico, mostra
inoltre una tecnica stupefacente (basta dare un orecchio a Flautofonie e altro nonché a Investigazioni.
Diplofonie e triplofonie [in cui Stratos
raddoppia e triplica la voce alterandone il timbro]); il limite del disco
risiede in una persistente aria d’incompiutezza, come se ogni traccia fosse un
torso per sperimentazioni e studi piuttosto che una scultura finita e polita. Scartafaccio
e non libro. Da confrontare, per la comprensione di tali appunti, al lavoro
affine di Tamia Valmont.
249. Sweet Okay Supersister (Olanda) - Spiral staircase sass
(1974). Abbiamo
già presentato i primi due album della formazione olandese, Present from Nancy e To the highest bidder.
Il presente Spiral staircase conferma
il loro “eclettismo lodevole eppur forzato”, fra episodi di progressive colto,
inserti concreti e lazzi di buona lega. Vanno riconosciuti ai Supersister,
tuttavia, sia l’originalità d’ispirazione che la perizia nell’esecuzione. Robert
Jan Stips, voce, tastiere; Sacha van Geest, voce, flauto, percussioni; Martin
Van Wijk, chitarra; Dick De Jong, cornamuse; Anneke Van Der Stee, mandolino;
Mien Van Den Heuvel, mandolino; Bertus Borgers, sassofono; Jan Hollestelle,
basso; Ron Van Eck, basso; Louis Debij, batteria; Los Alegras Band, batterie; Dorien
Van Der Valk, cori; Inge Van Iersel, cori; Josee Van Iersel, cori.
250. Taj Mahal Travellers (Giappone) - August 1974
(1975). Giàpresentato qui, JPR37.
251. Tamia (Francia) - Senza tempo (1981). La cantante francese
(Tamia Valmont) recupera e reinterpreta vocalmente la tradizione popolare (medio)-orientale:
in Shakuhachi song, ad esempio, una melodia
nipponica per flauto di bambù, in First poliphony
le polifonie tibetane, e così via. Le punte del disco (Narcissa solis) attingono davvero a un’esperienza atemporale, fuori
d’ogni canone occidentale. Da ascoltare.
252. Tangerine Dream
(Germania) - Electronic meditation
(1970). Il
debutto dei Tangerine Dream, formati da tre colonne della musica germanica dei
Settanta, è già un capolavoro. Sono passati quarantacinque anni: Electronic meditation non solo non è
invecchiato, ma, a tutt’oggi, fa appassire, al confronto, parecchia avanguardia
arrivata subito dopo. Essenziale. Edgar Froese, chitarra, tastiere; Conrad
Schnitzler, chitarra, violoncello, violino; Klaus Schultze, batteria; Jimmy
Jackson, tastiere; Thomas Keyserling, flauto.
253. Ghédalia Tazartès (Francia) - Tazartès' transports (1980). Francese di
nascita, ma di ascendenza ebraica (in terra turca), Tazartès fonde con
sorprendente fluidità concretismi, loop, effetti elettronici, spezzoni parlati (anche
in italiano) e suggestioni di musica popolare nord-africana e medio-orientale: il
pout-pourri si snoda sicuro, segno inconfutabile di una sensibilità superiore. Forse
è world music, forse no. Eccellente, in ogni caso.
254. Technical Space Composer's Crew (Germania) - Canaxis V (1969). Il capolavoro diHolger Czukay, già recensito qui.
255. 'Mama' Béa Tekielski (Francia) - La folle (1977).
Di padre polacco e madre italiana, Béatrice Tekielski si inscrive, per sua
stessa ammissione, nella riconoscibile tradizione della canzone francese propria
a Brel, Brassens e Léo Ferré. La forza appassionata e ruggente delle
interpretazioni, a volte fluviali (La
mort, 16’30’’) e dilatate, la pongono ben al di là del semplice manierismo.
Da ascoltare.
Vorrei che questa lista non finisse mai, ma mi rendo conto che siamo già alla T e non manca molto all'alba...
RispondiEliminaPoco più di trenta album ...
EliminaSto cercando una lista simile da proporre, ma non la trovo.
Ho anche pensato di scrivere a Stapleton per un aggiornamento ...
Nessuna lista sarebbe come questa, a mio avviso.
RispondiEliminaInteressante l'idea di scrivere a Stapleton.
Sapevo che tempo fa aveva messo in vendita su Ebay migliaia di dischi della sua oceanica collezione.
Certo, sarebbe diversa (addio aura magica dei Settanta), ma ho idea che il vecchio Stefano conosce cose di cui non sappiamo ancora.
EliminaGli scriverò, anche per sapere cosa risponde ... se risponderà.
Scusa se approfitto dello spazio. E' solo per dirti che ho iniziato a predare, come ti avevo detto, la tua isola del tesoro per il mio miserevole blog. Ti ringrazio.
RispondiEliminaMi fa piacere, te l'ho detto.
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