Dopo gli Yes, e durante il periodo King Crimson, Bruford trovò il tempo di costruire questo disco che, oso dirlo con una contraddizione, è di eccezionale quanto ordinario lignaggio.
Eccezionale perché gli attori coinvolti sono d'eccezione: la chitarra di Holdsworth, il basso di Berlin, la voce di Annette Peacock, e poi lui: il grande Bill. Ordinario poiché, nonostante un inizio al fulmicotone (Beelzebub), l'opera si stabilizza ben presto nei toni della tecnica fine a se stessa. Tutto ineccepibile, ma, raramente, si ha uno scarto, una cattiveria stilistica, un'ombra. Fusion, jazz rock di classe, con toni quasi lounge: levigato, pulito, irreprensibile.
Annette Peacock, voce; Allan Holdsworth, chitarra; Dave Stewart, tastiere; Jeff Berlin, basso; Bill BRuford, pbatteria, percussioni; Kenny Wheeler, flicorno.
In un bel documentario della BBC (Prog Rock Britannia) le narrazioni di Bruford sono le più memorabili; argute, spietate e ricche di humour.
RispondiEliminaCome tutti i protagonisti dell'epoca anche lui aveva i suoi limiti. Troppo bravo come strumentista per poter essere un creativo.
Me lo voglio vedere questo documentario.
EliminaIl caso più eclatante di musicista con limiti (fuori del gruppo in cui ha avuto successo) è, però, Mike Ratledge.
Altamente consigliato. L'analisi critica è un po' fredda ma quella storico-sociale è perfetta. Se non lo trovi fammi sapere, è un must.
RispondiEliminaRatledge intendi la fase Soft Machine dopo Wyatt e Hopper?
Sì, esatto. A mia memoria non ha fatto neanche un album.
EliminaGood readinng your post
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