Numero 246 della Nurse With Wound list.
Ho deciso di postarlo a parte a causa delle dimensioni dell'opera: quindici composizioni.
Composte nel maggio del 1968 (in sette giorni, appunto), in un momento di forte crisi individuale, esse rappresentano uno dei condensati poetici della musica intuitiva (neologismo dello stesso Stockhausen). Definire la musica intuitiva è difficile; secondo la definizione di Andrea Ceccomori, per musica intuitiva "si intende quella forma di improvvisazione che non pone limiti all’utilizzo e alla fusione degli stili e che condiziona la sua espressione alla 'percezione della necessità' del momento, espressa dal pubblico, e/o dai partecipanti nel tempo e nel luogo dell’evento creativo. Come libera espressione musicale, improvvisativa, legata al momento, al concetto di happening, si pone l’obiettivo di sviluppare una forma d’arte strettamente correlata allo stato di coscienza dell’uomo contemporaneo. Questa musica traduce in suoni il vissuto di un momento, sia esso momento interiore che risultato di di elementi esteriori, come una pittura,una poesia,una situazione fisica. Il musicista al quale si apre la dimensione superiore della mente, o sopramentale, coglie il suono nel suo manifestarsi primo".
Da ascoltare (se non altro per meriti storici), ma l'impresa - avvertiamo - è ostica.
D'altra parte: per aspera ad astra.
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