NWW list vol. 40. Siloah |
236. Semool (Francia) - Essais (1971). 11 saggi, certo, ma partoriti da uno schizofrenico. Ipnotici e sospesi accenni per chitarra che molestano la memoria di Interstellar overdrive (1), deformazioni vocali, strumming scombiccherati, inquietanti echi spaziali (7), schegge di avanguardia per pianoforte (5-6), estratti rock (10), noise redenti da rielaborazioni di Black sabbath (3) ... chi offre di più? I più sbarazzini di noi non potranno sottrarsi all'ascolto. Da sentire. Philippe Martineau, chitarra, percussioni; Olivier Cauquil, chitarra, tastiere; Rémy Dédé Dréano, percussioni.
237. Sonny Sharrock (Stati Uniti) - Monkey-pockie-boo (1970). Puro noise per batteria e chitarra, straziato dai vocalizzi da tribade di Linda Sharrock, moglie del Nostro; la no wave di New York, ma con qualche anno d'anticipo. Per orecchie robuste. Linda Sharrock, voce; Warren 'Sonny' Sharrock, voce, chitarra; Beb Guérin, basso; Jacques Thollot, batteria.
238. Silberbart (Germania) - 4 times sound razing (1971). Power trio roccioso e ben amalgamato per un hard rock tipico dei Settanta; l'architettura di tre delle quattro tracce però, oltre i dieci minuti, stravolge qualsiasi cliché: saliscendi sonori, distorsioni, ritmica di granito, sublimano la consueta materia di genere in una psichedelia dagli accenti corruschi e fascinosi. Bravo (e misconosciuto) Teschner. Hajo Teschner, voce, chitarra; Werner Klug, basso; Peter Behrens, batteria, percussioni.
239. Siloah (Germania) - Siloah (1970). Folk, psichedelia, influssi orientali, reiterazioni ipnotiche cullate da dolci percussività ... nulla di nuovo, nulla di eclatante, eppure tale impasto è inconsciamente rielaborato, come sempre alle latitudini germaniche, con accenti arcani quasi impercettibili all'orecchio, pur allenato; e assolutamente inudibili per quello grossolano. La declinazione gotica dell'orientalismo hippie (già dei maestri Amon Duul I) che, in tale opera, tocca uno dei vertici del periodo con il trionfo di Aluminum wind (18'26''). Inevitabili. Heinrich Stricker, voce; Thom Argauer, voce, chitarra; Wolfgang Görner, basso; Manuela Freifrau Von Perfall, percussioni.
240. Smegma - Glamour girl 1941 (1979). Gruppo genericamente impermeabile alle mode e alla fama, gli Smegma (ancora attivi) s'inscrivono nel magico circolo sperimentale LAFMS (Los Angeles Free Music Society); vi abbiamo felicemente sbattuto le orecchie tre volte (Airway, NWW3 e Doo-dooettes & Le Forte Four, NWW83 e NWW151). Nel caso degli Smegma, il nome e una traccia, la quinta, concettualmente paradigmatica (I am not artist) la dicono già tutta sul contenuto. S'inizia con un jazz dai toni languidi e obliqui, ma le crepe della ragionevolezza permettono presto la colatura dell'insania: vociferazioni, loop, rumoristica assortita e, a chiudere, un inaspettato solo guitar; debitamente sporcato, ovvio: i Nostri non vogliono applausi. Bravi! Kantor (Istvan Kantor), Hair Cess Poole (Harry Cess Poole), voce; Mr. Ritz (Allen Lloyd), voce, tastiere; Frank (Frank Chavez), sassofono; Dr. Id (Mike Lastra), effetti; D.K. (Brad Ostetler), voce, basso; Reet (Eric Stewart), voce, chitarra; basso, effetti; Danton (Danton Dodge), voce, batteria; Erph-Puss (Amy DeWolfe), batteria.
Thankyou!
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