Dopo decenni che leggo, rileggo e mi informo, trovo ancora inconfutabile questo estratto di Diego de Valencia (1608) in cui m'imbattei leggendo una tirata antimodernista di Massimo Fini: "Il male è venuto dall’abbondanza di oro, argento e moneta, che è stato sempre il veleno distruttore delle città e delle repubbliche. Si pensa che il denaro è quello che assicura la sussistenza e non è così. Le terre lavorate di generazione in generazione, le greggi, la pesca, ecco quel che garantisce la sussistenza. Ciascuno dovrebbe coltivare la sua porzione di terra e quelli che vivono oggi della rendita e del denaro sono gente inutile e oziosa che mangia quello che gli altri seminano".
L'oro e l'argento ... potremmo dire oggi: il denaro ... e quale denaro? Il denaro evocato per magia, il denaro-finanza, il denaro-nulla - moneta invisibile che è niente, ma genera lacci inestricabili ... le cifre digitali di un computer e nient'altro, questo sta risucchiando le ricchezze reali, tangibili, materiali di intere generazioni ... non si sono mai visti tanti ricchi, ricchi a dismisura ... montagne di ricchezza: e non è una metafora ... una multinazionale fattura più di un intero continente ... mai come ora vale la massima di Leon Bloy: il denaro è il sangue del povero.
Ma egli lo versa in cambio di nulla.
Ma egli lo versa in cambio di nulla.
Stazione Termini: 14 febbraio 2014 |
Una foto che scattai il 14 febbraio 2014: due povere alla Stazione Termini. Due vecchie donne accerchiate dai loro unici averi: buste di ogni genere, ciarpame vario, posate di plastica, cassette di frutta, coperte luride, una carrozzina. Sono anni che le vedo lì, in un ritaglio di marciapiede al centro della città più famosa del mondo, Roma, capitale della Repubblica Italiana, curve e mute fra migliaia di automobili, furgoni, motorette; decine di migliaia di passanti, milioni di turisti, trombette, ombrelli, schiamazzi, risate; centinaia di vigili, pompieri, poliziotti, carabinieri, assistenti sociali; eppure restano inosservate da tutti come in un incubo postmoderno di James Ballard.
Hanno acceso un focherello; si alza un fumo minuscolo: stanno arrostendo qualcosa.
Sullo sfondo, a sinistra, la statua in bronzo di Giovanni Paolo II, beato e santo, china la testa in una atteggiamento immedicabile di sconfitta.
Oggi ne ho rivista solo una. Nulla è cambiato, però.
Nulla.
Il Nulla domina le nostre vite, un signore invincibile che esige tutto in cambio di Nulla. In cambio del denaro che è Nulla. Il denaro miraggio, il denaro Nulla, il denaro che ci alletta, ci domina, ci sfianca e ci fa poveri.
Graziosi sillogismi prima della guerra.
2Pac - Keep ya head up
10 Spearhead - Crime to be broke in America
Aloe Blacc - I need a dollar
Arrested Development - Mr. Wendal
B.B. King - Why I sing the blues
Bruce Springsteen - Factory
Bruce Springsteen - Used cars
Candlebox - He calls home
Dave Matthews Band - Seek up
Dead Kennedys - Kill the poor
Elton John - On dark street
Eraserheads - Poorman's grave
Eric Clapton - Nobody knows you when you're down andout
Frank Zappa - Can't afford no shoes
G Love & The SPecial Sauce - This ain't living
Gil Scott-Heron - Whitey on the moon
Grandmaster Flash - The message
Hall & Oates - Rich girl
Harry Chapin - The day they closed the factory down
Jay-Z - Hard knock life
John Lennon - Working class hero
Joni Mitchell - Big yellow taxi
Judy Collins - Liverpool lullaby
Lara Lynn - Coal miner's daughter
Lynyrd Skynyrd - Mr. banker
Peter Tosh - The day the dollar die
Phil Collins - ANother day in paradise
Pulp - Common people
Pulp - Mis-shapes
Rage Against the Machine - No shelter
Reba McEntire - Fancy
Spearhead - Hole in the bucket
Stevie Wonder - Village ghetto land
Tom Waits - House where nobody lives
Tracy Chapman - Fast car
Tracy Chapman - Talkin' about a revolution
i ricchi, gente rinchiusa nelle loro gabbie che non vedranno mai la primavera. ammuffiscono smargiassi e feriscono milioni di persone. il sangue dei poveri li eccita, si divertono. ma forse un giorno, quando i lamenti saranno urla inascoltabili, torneremo tutti a lottare.....forse un giorno...
RispondiEliminaSpero di non essere troppo vecchio, quel giorno
RispondiEliminaIo non vedró mai quel giorno, temo, ma spero di crepare guardandone, almeno, l'alba.
RispondiEliminaLa povertà è, o meglio era, anche dignitosa. Invece oggi impera la miseria, non solo materiale ma anche morale, da cui siamo circondati e con la quale dobbiamo convivere. Questo è il vero cancro dei nostri giorni.
RispondiEliminaGrande post.L'argomento ogni giorno che passa mi tocca sempre più da vicino..
RispondiEliminaEgli: la dignità non c'è più perché hanno atomizzato ogni rapporto umano: famiglia, politica, religione, qualsiasi cosa. Siamo soli e, se non giochiamo al loro gioco, siamo fuori.
RispondiEliminaCaro Hyde, nonostante l'ottimismo di facciata (ci si vergogna ad ammettere di non essere più né benestanti né tranquilli economicamente), l'argomento tocca milioni di persone. Nelle grandi città è ancora peggio.