Miley Cyrus mentre apprende della censura della DMCA per The lost tapes dei Can |
Ci sono voluti appena trentadue anni (furono registrate a Los Angeles, dal vivo, nel Novembre 1967) per ascoltare la versione originale del miglior lavoro del Capitano più selvatico. Non ci manca la pazienza; alcuni di noi hanno talmente tanta pazienza che potrebbero confezionare quella in eccesso in un vezzoso cadeau da omaggiare ai più scalmanati. Ne abbiamo talmente tanta, di pazienza, che pazienteremo, con santissima pazienza, sino a quando l'ultima casa discografica, improntata all'arroganza famelica attuale, fallirà clamorosamente; sino a quando il gerarca sommo della Polizia Federale di Censura Preventiva si aggirerà, col Caraceni imbiancato dalla polvere dei crolli, tra i mozziconi diruti del Copyright Palace, già chiassoso e rutilante opificio del nulla, poi sepolcro silente dell'Imperatrice Miley Cyrus.
In attesa dell'inevitabile riascoltiamo questo capolavoro sommo. Innazitutto chi è Don van Vliet? Un Sileno del deserto. Mezzo uomo, mezzo animale (capro o cavallo?), demone e deità, temuto e reietto, dispensatore di sapienza e buffone grottesco, odiatore del buon gusto, del perbenismo, dell'ordine cittadino, dell'Accademia e simbolo di una forza naturale incontrollabile e indistruttibile; la corte del Sileno principe, che si abbandona a sfrenate e lascive sessions di blues disarmonico e lutulento, la Banda Magica, è non meno variopinta: Snouffer (Alex St. Claire), Drumbo (John French), Antennae Jimmy Semens (Jeff Cotton), Zoot Horn Rollo (Bill Harkleroad), Rockette Morton (Mark Boston), Ed Marimba (Artie Tripp III), Orejon (Roy Estrada), Winged Eel Fingerling (Elliott Ingber), The Mascara Snake (Victor Hayden). Tarotplane e Mirror man (19'08'' e 15'46''), i due brani capitali, sono i ditirambi che accompagnano il convoglio satiresco, declamati con beffarda mercurialità vocale e danzati a ritmi da sciamano Mojave sullo sfondo di un paesaggio scabro, calcinato, meridiano; in luogo della tibia il Sileno sfiata su un'armonica assassina, la chitarra slide arroventa il clima, le percussioni sono un tam tam ininterrotto che induce all'estasi da sfinimento.
Brani che si modellano, misteriosamente, su ritmi ancestrali delle pulsazioni umane: potrebbero durare ore. La libertà disperata di queste monumentali jam non sara più eguagliata.
Coolio! & love that photo too.
RispondiElimina:) Many thanx!...
Keep up the Good Work, don't let the censors get you down!
RispondiEliminaCapolavoro assoluto! Passo ancora tanto tempo ad ascoltarlo ... tanto che quasi mi faccio paura da solo!. Ma quella batteria di Tarotplane? crea crea crea poliritmi allucinanti per 20 minuti, ininterrottamente; e lo shenai allucinante; free-blues come mai se ne è più sentito, le "canzoni" sono solo cadaveri spolpati dagli avvoltoi e sbiancati al sole!
RispondiEliminaIo lo ascolto anche più volentieri di Trout...
X anonimo: don't worry, this blog refuses to die.
EliminaX Evil Monkeys: Anch'io; Safe as milk e Mirror mi sembrano superiori a Trout che rimane, comunque, un capolavoro.
Mi lancio in una provocazione: forse la produzione marcata di Frank Zappa ha frenato un po' il Capitano in Trout?
Domandona! ...il capitano forse prediligeva chitarre "piatte", scarne, senza effetti e una "non produzione" (forse), però TMR trasuda comunque CB da tutti i pori... non avremo mai la riprova di cosa sarebbe stato senza Zappa, che comunque credo sia servito come figura "d'ordine", mantenendo la magic band "sul pezzo". Certo visto cosa è successo dopo tra i due... non è tutto oro quello che luccica.
EliminaIo sono contento che FZ abbia prodotto CB x il fatto che quel disco rappresenta il punto d'incontro tra due grandissimi.
Torno a Mirror man per dire che quando lo ascolto mi torna in mente una frase di Adorno (fuori contesto, ok..):"Nella concezione che ha il pubblico della musica tradizionale, conserva un’importanza solo l’aspetto più grossolano, idee facili da tenere a mente, passaggi nefastamente belli"
"passaggi nefastamente belli" è fantastico, e quando guardo quella Miley Cyrus mi si rafforza l'idea che CB abbia fatto di tutto per toglierci dalla tirannia del nefastamente bello, costruendo un personale percorso nel "brutto" che è quanto di più forte si possa opporre alla banalizzazione della musica "facile da tenere a mente"
Ha vinto CB? Secondo le regole del mercato, No. Secondo quelle dell'arte, forse si. Secondo le mie (che non fregano a nessuno ma che x me sono più importanti delle altre), decisamente si!
P.S. non voglio sfuggire facilmente alla domando/provocazione su Zappa: mi farò risentire!
Ho riordinato le idee su CB e FZ, perchè le belle domande meritano quantomano risposte ponderate.
RispondiEliminaRipenso alla carriera di Beefheart: un "blues singer" che tutti cercano di incanalare verso il blues rock di tipo britannico, un album (fantastico ma commercialmente disastroso...) con ry cooder che poi scappa
da quel branco di matti; Mirror Man che viene inciso e NON pubblicato, Strictly Personal che viene "rovinato" in post-produzione; il gruppo era distante tanto dal blues formato cream, quanto
dall' hippy rock west-coast: emarginati cronici.
Conclusione, in questo mondo nessuno come FZ avrebbe potuto tirare fuori il meglio di CB: cioè Z era il migliore dei produttori possibili. Giudizio un po'positivista? Si!(ma almeno TMR entrò addiritura il classifica in UK!)
...poi magari "In another time In another place", su un mondo un po' diverso, CB avrebbe potuto autoprodursi, pubblicare e distribuire un TMR ancora migliore!
Un saluto!
"Commercialmente" fu un addizione perfetta; intendiamoci: come detto TMR è un vero capolavoro; Zappa fu un grande "fabbro" che riuscì a tirare fuori da quel magma incandescente 28 pezzi di bronzo ancora fumante e a farli raffreddare. Fu un lavoro di editing eccellente. Forse il Capitano aveva bisogno di disciplina come la tizia di Dinah- Moe Humm. Però chissà cosa avrebbe combinato senza l'editore in capo. La forza selvaggia era persa; in seguito la ritrovò solo a sprazzi (e gli bastò per ammannire almeno due grandi album).
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