giovedì 29 agosto 2013

Rage Against the Machine - Live at the Grand Olympic Auditorium (2003)/Live and rare (1997)


Vi ricordate George Bush junior? L'invasione dell'Afghanistan? Le ridicole motivazioni della successiva guerra all'ex amicone Saddam? La fialetta di Colin Powell agitata all'Onu? La distruzione dell'Iraq? Vi ricordate? Le manifestazioni, le invettive?
Ricordate l'asse del male di Giorgino? Siria, Iran, Corea del Nord?
Ricordate la contesa presidenziale John Kerry - George Bush junior? Si tifava per Kerry, il veterano che, forse, aveva fatto le marce della pace. Ricordate?
Ricordate la contesa presidenziale Obama-McCain? Si tifava tutti Obama; è nero, giovane, qui cambia tutto. Vi ricordate?
Pure il Premio Nobel gli diedero, dalle parti di Oslo; per incoraggiamento, presumo.
Ora ci sono tutti e due, John Kerry, Segretario di Stato, e Obama, il pelouche dei diritti civili e dei gonzi internazionali: addirittura Comandante in Capo degli Stati Uniti d'America.
E ora? Tocca alla Siria, prima tappa dell'asse del male. Come prima.
"Ti ricordi ti ricordi ti ricordi ..." insiste ossessivo Fabio Traversa a Nanni Moretti in Palombella rossa. E Moretti: "Ero proprio io ... c'ero anch'io ... ho fatto queste cose anch'io ...". C'eravamo tutti, ma eravamo coglioni. O ingannati. Come nel romanzo di Philip K. Dick, L'uomo dei giochi a premio. Un tizio, Ragle Gumm, vive una vita fittizia: la città in cui abita non è una vera città; i familiari, gli amici, i conoscenti sono attori che recitano per tenerlo buono e indirizzarne appunto  il talento nella risoluzione dei giochi a premio (che non sono enigmi innocenti, però ...). Dal libro è stata rubacchiata la trama di The Truman show di Peter Weir. Anche Pynchon ha pescato lì, ma non lo sa quasi nessuno.
Il livello Ragle Gumm ora è stato superato. Perché ingannare la gente? Non ce n'è più bisogno. Tutte quelle faticate sull'uranio impoverito, le armi chimiche di Saddam, i falsi, le notizie alterate, gli omicidi mirati. Che dispendio d'energie!
Ormai si dichiara: abbiamo le prove! E si procede. Gli Italiani, con la consueta vigliaccheria, aspettano il beneplacito dell'ONU. Capirai ... Ma la colpa è nostra. Assistiamo indifferenti, svuotati, rintronati, smidollati.
D'altra parte l'arco costituzionale è quello che è. E noi siamo ormai l'ombra di ciò che potevamo essere.
La cosa che più mi angoscia, tuttavia, è che le terre del passato, quelle che hanno sostenuto concettualmente il mondo, le terre avite, le patrie del sapere, ormai appartengono all'asse del male o dell'irrilevanza derisa. Asse del male: Siria (Damasco), Iran (la Persia!), Iraq (la Mesopotamia!), Cina (il Catai di Marco Polo), la Russia (ponte d'unione fra Asia ed Europa, terra dei Rus'). Asse dell'irrilevanza: Italia e Grecia, ovvero le centrali della conoscenza dell'intero Occidente: filosofia, giurisprudenza, matematica, arte. 
Può un mondo muovere alla distruzione delle fonti che l'hanno abbeverato per millenni? Nel nome di quale verità?
Non c'è qualcosa di assolutamente, irrimediabilmente malato in tutto questo?
Qualcosa che grida vendetta al cielo della giustizia?
Vi giro la domanda. Rispondete qualcosa. Non a me, che non conto un tubo. Rispondete al mondo. Testimoniate. Dalle vostre postazioni. 

lunedì 26 agosto 2013

Mutant Sounds reborn - The Italian posts of Mutant Sounds vol. 6 (Doris Norton 1^ parte/2^ parte)



Doris Norton - Personal computer (1984). Doris is the wife of Antonio Bartoccetti (Antonius Rex and Jacula) and the mother of Anthony Bartoccetti, best known as Rexanthony. During the 80's she was sponsored by Apple Computer, and made a music program for IBM USA. She is the "voice" in Jacula and Antonius Rex LPs. Early experimenta/electro synth pop music all through. Her LP Artificial intelligence coming later today! If anyone has her LPs Under ground (1980). Parapsycho (1981). Raptus (1981) please contact me. I would appreciate a rip!

Doris Norton - Artificial intelligence (1985) ."At more than 19 months from the previous album Personal computer, Doris Norton, who is undoubtedly a leader in international computer music, has finally completed her latest work: the album Artificial intelligence (previous title: From art-physiol to artificial intelligence, changed before publishing). Quite besides the taste of the public and concerned who necessarily have to maintain an obvious subjectivity, there are objective data in the new album Artifical intelligence which can be summarized as absolute premiers at an international level. Amongst these are the following: 1-The whole was composed and programmed only with the alfanumerical keyboard of the computer. 2- The total of the notes and coded events takes to the number 124.648: of these 123.827 were coded with 'step time' procedure and the rest with real time procedure. Having done reduced the keyboard Doris Norton used only an hexaphonic JX.8P with memory processed by her and interfaced to the computer. 3-No drums were used, neither electronic nor much less acoustic. All the rhythmics were obtained by A.D.A. conversions and processing of wave ranges and with the use of expanders with a very special handling of envelopes, frequency, resonance, noise ..... 4-Doris Norton fed the computer the parameters of vowels and consonants of her own voice, like A, O, U, E, D, N, through an A.D.A conversion card; by processing these values and assembling them in phoneme in hundreds of different combination, various compressed resolutions she was able to make the computer sing a complete song in a totally human way (with the voice of Doris). 5-Many other yxith sounds resulting from A.D.A. conversions are present in this new album 'Artificial Intelligence', amongst these: pipe organ, plate, electric discharge, iron beat, birds, dog, harp, woods ... all sampled and handled by the computer. 'Artificial Intelligence' is a perfect example of how human intelligence can bend the coded 'artificial intelligence' to hits own will. ....."

Doris Norton - Automatic feeling (1986). Here's one more gem by Doris Norton.In 1986 she became an official consultant for IBM Computer Music and recorded two compact discs for IBM entitled Automatic feeling" and The double side of science (both in new age /computer sound and psychoactive music area).

venerdì 23 agosto 2013

1927-2013 - 23 songs for Nicola Sacco and Bartolomeo Vanzetti


Ferdinando Nicola Sacco (Torremaggiore, 22 aprile 1891 - Charlestown, 23 agosto 1927)
Bartolomeo Vanzetti (Villafalletto, 11 giugno 1888 - Charlestown, 23 agosto 1927)

Ultima lettera di Bartolomeo Vanzetti a Dante, figlio di Nicola Sacco

Mio caro Dante,
Io spero ancora. Noi lotteremo fino all'estremo momento, per rivendicare il nostro diritto alla vita ed alla libertà ma tutte le forze dello Stato, dell'oro e della reazione sono mortalmente contro di noi, perché siamo due libertari, due anarchici.
… Ricordati Dante, ricordati sempre di ciò: noi non siamo e non fummo mai dei criminali; essi ci hanno giudicato colpevoli in forza di false testimonianze, essi ci hanno per più volte rifiutato un altro processo, e se noi saremo uccisi, dopo sette anni quattro mesi e diciassette giorni di indescrivibili torture, sarà solo per le ragioni da me già su esposte; perché noi fummo e siamo tuttora dalla parte dei poveri e contro le appropriazioni e l'oppressione dell'uomo sull'uomo.
 I documenti del nostro caso, che tu ed altri avrete l'opportunità di raccogliere e di conservare, ti proveranno che tuo padre, tua madre, Ines, la mia famiglia, tu, ed io siamo stati sacrificati da e per una ragione di Stato dalla plutocrazia reazionaria americana.
Il giorno verrà in cui tu comprenderai il senso atroce di queste parole, in tutto il loro ampio significato, ed in quel giorno, Dante, tu ci onorerai.
Un abbraccio affezionato dal tuo

Bartolomeo Vanzetti

Ultima lettera di Nicola Sacco al figlio Dante, 18 Agosto 1927

Mio caro figlio, mio caro compagno
… se nulla succede saremo giustiziati a mezzanotte del 22 agosto.
Non avrei mai pensato che le nostre due vite inseparabili si potessero mai separare. Ma il pensiero di sette anni di dolore mi dice che questo avverrà, benché nulla sia cambiato nel nostro amore inquieto e palpitante.
Ricordati sempre, Dante, nel gioco della felicità non prendere tutto per te, ma scendi d'un passo e aiuta i deboli che chiamano al soccorso, aiuta i perseguitati e le vittime, perché sono i tuoi migliori amici, sono loro che combattono e cadono come tuo padre e Bartolo hanno combattuto e son caduti ieri per conquistare la gioia della libertà per tutti e per i poveri lavoratori. In questa lotta della vita troverai molto amore e sarai amato …
Dante, oggi possono crocifiggere i nostri corpi, e lo fanno, ma non possono distruggere le nostre idee, che rimarranno per le giovani generazioni future … questa terribile Casa della Morte dovrebbe essere distrutta dai martelli del vero progresso, dovrebbero distruggerla e mettere al suo posto un'officina o una scuola per istruire qualche povero orfanello.
Dante ti ripeto di amare tua madre e di stare molto vicino a lei e ai nostri cari in questi giorni tristi, … ed anche non dimenticare di amarmi un poco, perché io ti amo, ragazzo mio, e penso tanto a te.
Tutti i miei pensieri fraterni ai nostri cari, i miei baci alla piccola Ines e a tua madre. Ti bacio con tutto il cuore.

Tuo padre e tuo compagno

Nicola Sacco


Against All Authority - Sacco e Vanzetti
Agnetha Fältskog - Geh´ mit Gott
Alfredo Bascetta - Lacrime 'e cundannate
Anarchistes - Lacrime e' cundannate
Anarchistes - The Ballad of Sacco and Vanzetti
Askra - Sacco e Vanzetti
Christy Moore - Sacco and Vanzetti
Daniele Sepe - Lacrime 'e cundannate
De Gregori-Marini - In memoria di Sacco e Vanzetti
Dulce Pontes - The ballad of Sacco and Vanzetti
Gang - Colpevole di ghetto
Gianni Morandi - Ho visto un film
Giovanna Daffini - Sacco e Vanzetti
JMA feat Barf - Nico e Bart
Joan Baez (Ennio Morricone) - Here's to you
Joan Baez (Ennio Morricone) - The ballad of Sacco and Vanzetti
Kento - Sacco e Vanzetti
LeTormenta - La lettera
Nuova Compagnia di Canto Popolare - Sacco e Vanzetti
Sine Frontera - Sacco e Vanzetti
Stephane Pompougnac - The Ballad of Sacco and Vanzetti
Woody Guthrie - Two good men
Woody Guthrie & David Rovics - Sacco and Vanzetti

mercoledì 14 agosto 2013

Nurse With Wound list vol. 30 (Moving Gelatine Plates/Fritz Müller Rock/(Thierry Müller) Ilitch/Musica Elettronica Viva/Music Improvisation Company/Mythos)

NWW list vol. 30. Mythos
Indice generale/General index

177. Moving Gelatine Plates (Francia) - Moving Gelatine Plates (1971). Progressive purissimo sbilanciato sul versante anglosassone, a mezzo fra Soft Machine e Henry Cow. Grande padronanza dei mezzi tecnici nonostante la giovanissima età (Thibault e Bertam erano sui vent’anni) e una bella fluidità che, però, non desta mai vere sorprese. Da ascoltare comunque. Didier Thibault, voce, basso, chitarra; Gérard Bertram, voce, chitarra; Maurice Helmlinger, tastiere, tromba,sassofono, flauto; Gérard Pons, percussioni; Jack-Henry Robert, nastri preregistrati; Jean-Claude Boufferait, nastri preregistrati.

178. Fritz Müller Rock (Germania) - Fritz Müller Rock (1977). Rock ‘n’ roll fuori tempo massimo declinato secondo un certo tono sguaiato e fuori le righe. La coda del disco risveglia l’interesse con Ich Stehe Morgens, l’inaspettata Fritz Müller Traum (nove minuti di musica concreta e marcette inopinate) e I don’t understand it, una canzoncina ai limiti del punk che sarebbe piaciuta a Lou Reed. Eberhard Kranemann (Fritz Müller), voce, chitarra, basso, violoncello, sassofono, clarinetto, tastiere, effetti elettronici; Egon Stüwe, chitarra, cori; Norbert Foltynowicz, tastiere, tromba, accordion, cori; Oliver Petry, tastiere, cori Dirk Fleck, basso, cori; Marvin Dillmann, didgeridoo; Peter A. Schmidt, batteria, cori; Rüdiger Braune, batteria, cori; Marianne Green, voce.

179. (Thierry Müller) Ilitch (Francia) - Periodik mindtrouble (1978). La traccia omonima (25’25), in cui domina l’organo, dopo alcuni rovesci iniziali, si sintonizza su un ipnotico raga minimale memore, ovviamente, di Terry Riley. Le Ballades urbaines (in tre momenti, per un totale di venticinque minuti) sono studi per chitarra e nastri preregistrati in cui i radi accordi risultano tanto più perturbanti poiché prendono corpo da un fondo silente e spettrale. Ottime anche le dodici Innerfilmsequences, dove la chitarra fraseggia con bordoni di tastiere (l’harmonium: Nico è dietro l’angolo) e litanie di percussioni. Da ascoltare subito.

180. Musica Elettronica Viva (Stati Uniti/Francia) - Leave the city (1970). Ensemble internazionale (formato a Roma, nel 1966) che include alcuni grandi nomi della sperimentazione come Alvin Curran, Teitelbaum, Steve Lacy. Leave the city si compone di due tracce elettroacustiche (Message, 22’32’’ e Cosmic communion, 22’29’’) che risentono di espliciti influssi orientali. Il primo è un disteso OM, il secondo un raga che vira su un versante cosmico più inquieto. Incombono gli influssi di John Cage con cui i Nostri si esibirono nel 1967. Da ascoltare. Alvin Curran, Richard Teitelbaum, Frederic Rzewski, Allan Bryant, Ivan Vandor, Jon Phetteplace, Steve Lacy, Garrett List, Franco Cataldi, Gunther Carius.

181. Music Improvisation Company (Gran Bretagna) - The Music Improvisation Company (1970). Noise e improvvisazione allo stato puro, ma derubricati ad un tappeto sonoro quasi sempre sommesso, fitto di aborti di chitarra, spetezzi di sassofono, accenni di percussione. Per tre quarti d’ora camminerete su un pulviscolo di vetri spezzati. Per orecchie allenate. Derek Bailey, chitarra; Evan Parker, sassofono, autoharp elettrico; Hugh Davies, tastiere, effetti elettronici; Jamie Muir, percussioni.

182. Mythos (Germania) - Mythos (1972). Notevole esempio di psichedelia irriducibilmente anni Settanta. A parte l’inizio, Mythoett, l’iniziale tributo a Händel, l’album si compone di due suite. La prima, Oriental journey/Hero’s death (18’03), grazie all’uso del sitar, sconfina nei dilatati territori etnici à la Popol Vuh; la seconda, Enciclopedya Terra (17’42), è una prevedibile, ma gustosa miscela di suggestioni Pink Floyd e Amon Düül. Stephan Kaske, voce, chitarra, sitar, tastiere, flauto; Harald Weisse, chitarra, basso; Thomas Hildebrand, batteria, percussioni.

domenica 11 agosto 2013

Skiantos - Inascoltabile (1977)/Mono tono (1978)/Kinotto (1979)


Gli Skiantos* nascono a metà degli anni Settanta, macerati nel particolare ambiente del frontismo bolognese del periodo (i membri erano studenti del DAMS, Dipartimento dello Spettacolo interno alla Facoltà di Lettere e Filosofia della capitale emiliana).
Nonostante vengano ascritti alla nascente corrente punk dell'area, essi non sono che la concrezione, molto precisa, di tutti gli umori del Movimento politico del 1977, in cui convergevano l'empito ribellista e l'impegno extraparlamentare di sinistra, da Autonomia Operaia a Lotta Continua; il Movimento, che si era temprato attraverso alcuni duri moti di piazza (in cui trovò la morte Francesco Lorusso, militante di Autonomia, per mano di un milite dei Carabinieri rimasto ignoto), osteggiava qualsiasi formazione o gruppo istituzionale, dalla destra (i fascisti, ovviamente, e la DC) al PCI sino ai sindacati ufficiali.
Gli Skiantos coniugarono queste istanze, vissute in presa diretta, colla provocazione più crassa, una sorta di futurismo scatologico con tratti da avanspettacolo farsesco (in attinenza, peraltro, con le riviste che in quell'humus fermentarono: Il male, Re Nudo et cetera). Celebri le prese per i fondelli del pubblico: ad un concerto, invece di esibirsi, si prepararono e gustarono con calma della pastasciutta; d'altra parte in Largo all'avanguardia recitano: "Largo all'avanguardia, pubblico di merda/Tu gli dai la stessa storia tanto non c'ha memoria/sono proprio tutti tonti vivono tutti sopra i monti ... applaudite per inerzia". Oltre al consumatore-spettatore l'attacco è portato contro qualunque forma di rispettabilità istituzionale: musica (gli stravolgimenti I kunt get no satisfuktion o Hey hey ma che piedi che ch'hai), forze dell'ordine (Karabigniere blues), vita di coppia (Non ti sopporto più: "Non sopporto il tuo isterismo che sta rodendo il mio organismo"); il tutto filtrato da una insistita coprolalia, sentita come antiborghese, in linea con le suggestioni artistiche del tempo (basta guardare i due terribili film di Cavallone, Blue movie e Spell ...). 
Cosa rimane di tali focherelli, spontanei e, perciò, di rapida combustione? Una serie di canzonette che, nonostante la carica eversiva piuttosto lasca, ancora tengono con forza la scena, forse perché, per loro tramite, riusciamo ancora a scorgere una stagione d'opposizione reale e sanguigna, creduta e vissuta; oggi impensabile. Basta fare il raffronto con i nipoti 'demenziali' Elio e le Storie Tese che si formarono qualche anno dopo, quando il Movimento era già finito e l'ordine borghese restaurato. I milanesi sono bravi, molto bravi, ma celebrano il qualunquismo: le tracce sono tecnicamente impeccabili, mai sbrindellate o improvvisate; la loro goliardia nichilista e asettica piace a tutto il pubblico-poltiglia, di destra o di sinistra - un pubblico, adorante e politicamente asessuato, che si guardano bene dall'offendere, ovviamente. 
Non so perché, ma, soprattutto in questi ultimi anni, preferisco le cialtronate fescennine di Freak e compagni. 

* Bubba Loris, Come-Lini, Freak Antoni, Jimmy Bellafronte, Stefano Sbarbo, voce; Andy Bellombrosa, Dandy Bestia, Gianni Lo Grezzo, chitarre; Frankie Grossolani, basso; Leo Tormento Pestoduro, batteria.

giovedì 8 agosto 2013

Julian Cope - Japrocksampler vol. 7 (Rallizes Dénudés 1^ parte/Rallizes Dénudés 2^ parte/Gedo/J. A. Caesar)


31. Rallizes Dénudés - December’s black children (live 13.12.1980 (1980). Abbiamo già incontrato i Rallizes col loro classico Live ’77. Se avete ascoltato quello, non avete bisogno di spiegazioni: questo bootleg è una riconferma, ciclopica, del modo di intendere il mondo sonoro da parte dell’eccentrico leader e chitarrista Takashi Mizutani. Sezione ritmica inchiodata a fare da bordone ad un’orgia continuata di feedback e distorsioni. I titoli dicono poco: uno qualsiasi dei nove pezzi contenuti in December’s è stato replicato centinaia di volte nell’alluvionale produzione di bootleg lo-fi a loro nome; sempre in modo diverso, però, che l’essenza del brano conta meno rispetto al groviglio elettrico ordito proditoriamente da questi terroristi. Mizutani non è Haino, ma un orecchio bisogna buttarcelo sempre.

30. Gedo - Gedo (1974). Piccolo capolavoro dell’hard rock anni Settanta, orchestrato, come sempre in terra nipponica, con fermo sprezzo della pulizia sonora. Aggressivo, sporco, diretto, il trio di Osaka porta avanti, al netto di qualsiasi crossover e intellettualismo, la più schietta manifestazione del rock duro dei primi anni Settanta. Se li avesse prodotti Tony Visconti sarebbero stati un gruppo culto della scena minore inglese, invece ... Da ascoltare. Hideto Kano, voce, chitarra; Masayuki Aoki, voce, basso; Ryoichi Nakano, voce, batteria, tastiere.

29. J. A. Caesar - Shin toku maru (1978). Abbiamo già conosciuto Caesar nella recensione su Jashumon. Shin toku maru (Veleno, corpo, circolo) è la colonna sonora dell’omonima pièce teatrale di Tenjo Sajiki. Un ragazzo, orfano della madre, viene duramente maltrattato dalla matrigna e dal padre. Fugge. Ritornerà per prendersi la sua vendetta in panni femminili: quelli della madre morta. Nonostante l’impianto teatrale prevarichi  in parte sulla struttura del disco, quest’ultimo rimane altamente godibile. Alcuni hanno parlato, giustamente, di toni zeuhl; a tratti, infatti, l’andamento marziale e le vocalità perturbanti rimandano al progressive transalpino (la seconda parte di Wara-ningyou no noroi). Da ascoltare.

lunedì 5 agosto 2013

(I can't get no) Satisfaction - Covers 1965-2010 1^ parte/2^ parte



Forse il brano rock per eccellenza, o, almeno, quello che ci hanno detto fosse il brano rock per eccellenza. Ambiguo, a mezzo fra ribellismo insolente, insoddisfazione per il presente e frustrazione sessuale, il tutto sostenuto da uno dei riff più conosciuti da ogni tempo.
(I can't get no) Satisfaction non perde la carica dei giorni belli, anzi; se facciamo astrazione di chi la cantò nei giorni belli, ovviamente, perché sentirla riproposta dalla coppia autoriale più cinica e disimpegnata di sempre insinua dubbi sulla sincerità dell'operazione (o forse no, la canzone rappresenta al meglio la strafottenza Jagger-Richards).
Le versioni che ripropongono Satisfaction sono centinaia. Sul versante rock le migliori sembrano quelle dei Blue Cheer e dei Mountain (ottima); classica la cover di Otis Redding; storiche quelle stravolte dai Devo e, ancor prima, dai Residents (destrutturata sino all'irriconoscibilità). Una nota di merito va agli italiani Tritons (acustici).
Mi son permesso di includere, per farci quattro risate estive, le reinterpretazioni di Britney Spears e soprattutto, di Samanta Fox, la tappetta maggiorata che, negli anni Ottanta, turbava il sonno degli adolescenti e abbelliva, con un certa grazia popputa, gli armadietti di camionisti e reclute.

Al Caiola
Alan Haven
Andrew Oldham ORchestra
Apsons
Beatles (only riff)
Belle & Sebastian
Billy Preston
Blue Cheer
Britney Spears
Bubblerock (Jonathan King)
Càssia Eller
Chris Farlowe
David McCallum
Dayson
Dead Bang
Devo
Dorados
Eddie & The Hot Rods
Eliminators
Frankie Ruiz
Gabriela Anders
Gary McFarland
General Trees
Guitar Wolf
Ida Landsberg & Simone Salvatore
Incredible Bongo Band
Jalopy Five
Jerry Lee Lewis
Jimi Hendrix & Otis Redding
Jimmy SMith
John Scofield
José Feliciano
Junior Wells
Ken Boothe
King Usznewicz
Mary Wells
Michelle Simonal 
Mountain
Other Half
Otis REdding
P. J. Harvey & Bjork
Paul Revere & The Raiders
Pimpi Arroyo
Pink Turtle
Residents
Rob Wassermann
Rockabye Baby!
Rolf Harris
Rolling Stones (live 1981)
Samanta FOx
Sandie Shaw
Sandy Nelson
Strangeloves
Supreme
Swingin' Medallions
Talulah Gosh
Television
Theo Schumann COmbo
Tom Jones
Tony Mottola
Tritons
Ventures

I can't get no satisfaction
I can't get no satisfaction
'Cause I try and I try and I try and I try
I can't get no, I can't get no
When I'm drivin' in my car
And that man comes on the radio
And he's tellin' me more and more
About some useless information
Supposed to fire my imagination
I can't get no, oh no no no
Hey hey hey, that's what I say
I can't get no satisfaction
I can't get no satisfaction
'Cause I try and I try and I try and I try
I can't get no, I can't get no
When I'm watchin' my TV
And that man comes on to tell me
How white my shirts can be
But he can't be a man 'cause he doesn't smoke
The same cigarrettes as me
I can't get no, oh no no no
Hey hey hey, that's what I say
I can't get no satisfaction
I can't get no girl reaction
Cause I try and I try and I try and I try
I can't get no, I can't get no
When I'm ridin' round the world
And I'm doin' this and I'm signing that
And I'm tryin' to make some girl
Who tells me baby better come back later next week
Cause you see I'm on losing streak
I can't get no, oh no no no
Hey hey hey, that's what I say
I can't get no, I can't get no
I can't get no satisfaction
No satisfaction, no satisfaction, no satisfaction

sabato 3 agosto 2013

US #1 hits vol. 5 (1970/1971/1972)

Roberta Flack

1970

1-4
B. J. Thomas
Raindrops keep fallin’ on my head
5
Jackson 5
I want you back
6
Shocking Blue
Venus
7-8
Sly & The Family Stone
Thank you (falettinme be mice elf again)/Everybody is a star
9-14
Simon & Garfunkel
Bridge over trobled water
15-16
Beatles
Let it be
17-18
Jackson 5
ABC
19-21
Guess Who
American woman/No sugar tonight
22-23
Ray Stevens
Everything is beautiful
24-25
Beatles
The long and winding road/For you blue
26-27
Jackson 5
The love you save
28-29
Three Dog Night
Mama told me (not to come)
30-33
Carpenters
(They long be) close to you
34
Bread
Make it with you
35-37
Edwin Starr
War
38-40
Diana Ross
Ain’t no mountain high enough
41
Neil Diamond
Cracklin’ Rosie
42-46
Jackson 5
I’ll be there
47-49
Partridge Family
I think I love you
50-51
Smokey Robinson & The MIracles
The tears of a clown
52
George Harrison
My sweet Lord/Isn’t it a pity

1971

1-3
George Harrison
My sweet Lord/Isn’t it a pity
4-6
Dawn
Knock three times
7-11
Osmonds
One bad apple
12-13
Janis Joplin
Me and Bobby McGee
14-15
Temptations
Just my imagination (Running away with me)
16-21
Three Dog Night
Joy to the world
22-23
Rolling Stones
Brown Sugar
24
Honey Cone
Want ads
25-29
Carole King
It’s too late/I feel the earth move
30
Raiders
Indian reservation (The lament of the Cherokee Reservation Indian)
31-34
Bee Gees
How can you mend a broken heart
35
Paul & Linda McCartney
Uncle Albert/Admiral Halsey
36-38
Donny Osmond
Go away little girl
39-43
Rod Stewart
Maggie May/Reason to believe
44-45
Cher
Gypsys, tramps and thieves
46-47
Isaac Hayes
Theme from Shaft
48-51
Sly & The Family Stone
Family affair
52
Melanie
Brand new key

1972


1-2
Melanie
Brand new key
3-6
Don McLean
American pie
7
Al Green
Let’s stay together
8-11
Nilsson
Without you
12
Neil Young
Heart of gold
13-15
America
A horse with no name
16-21
Roberta Flack
The first time ever I saw your face
22
Chi-Lites
Oh girl
23
Staple Singers
I’ll take you there
24-26
Sammy Davis jr.
The candy man
27
Neil Diamond
Song sung blue
28-30
Bill Withers
Lean on me
31-34
Gilbert O’Sullivan
Alone again (naturally)
35
Looking Glass
Brandy (you’re a fine girl)
36-37
Gilbert O’Sullivan
Alone again (naturally)
38
Three Dog Night
Black and white
39-41
Mac Davis
Baby, don’t get hooked on me
42
Michael Jackson
Ben
43-44
Chuck Berry
My ding-a-ling
45-48
Johnny Nash
I can see clearly now
49
Temptations
Papa was a rolling stone
50
Helen Reddy
I am woman
51-53
Billy Paul
Me and Mrs Jones